Tram delle Valli, cosa non va - Foto
Viaggio nel degrado vicino a Porta sud

Le stazioni cittadine della Teb? Non sempre sembrerebbero all’altezza del servizio per il quale sono nate

Perchè il Tram delle valli piace. Lo dicono i numeri, più di tre milioni e mezzo di passeggeri trasportati solo nel 2016; lo dicono le persone che ogni giorno da Albino, da Bergamo, e dalle 14 fermate intermedie lo utilizzano; lo dice un territorio intero, tanto da voler fortemente replicare l’operazione (siglato il protocollo d’intesa propedeutico all’accordo di programma il 27 luglio scorso) con una seconda linea Teb, questa volta da Bergamo a Villa d’Alme. Passando però in rassegna le sette fermate della tranvia elettrica che riguardano la città (il capolinea in stazione, Borgo Palazzo, San Fermo, Bianzana, Redona, Negrisoli e Martinella, spingendoci fino a Torre Boldone e Ranica) qualche situazione non proprio idilliaca balza all’occhio.

I «nei», in particolare, sono due. Non tanto nel tracciato Teb quanto nel contesto cittadino in cui è inserita. Innanzitutto, lungo la pista ciclabile retrostante alla fermata di via Borgo Palazzo, (siamo nella zona Porta sud, molto fatiscente e con diversi edifici abbandonati) ci siamo imbattuti in diverse siringhe utilizzate e abbandonate per strada o ai suoi margini. Poi c’è il «nodo» della fermata Fs: una rete metallica è la prima cosa che ci si presenta alla vista quando scendiamo dal tram in stazione a Bergamo, la seconda sono due persone con birra in mano: una seduta sulla panchina l’altra sdraiata. Mancano, inoltre, cartelli informazioni e non ci sono servizi. Diverse le scritte che imbrattano porte e finestre dell’edificio che ospita tabacchi, vendita biglietti e un bar. Situazione segnalata anche da un lettore che, domenica scorsa, sottolineava come questo contesto non fosse certo «un buon biglietto da visita per chi si reca in città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA