Un lettore: «Treno in ritardo e al freddo»
Trenord: la puntualità sfiora il 92%

Una storia che rispecchia la sensazione di molti altri lettori, «dato che il disagio che sto raccontando è il disagio che viene vissuto giornalmente da molti pendolari».

A raccontare una nuova storia di pendolari è un nostro lettore: «Giovedì 21 gennaio, in stazione, ore 6.50 del mattino, temperatura esterna -5 gradi, treno in arrivo da Verona per Milano Centrale in ritardo, segnalato 5 minuti, reale 15 minuti. Trenord si scusa per il disagio» spiega il lettore. «Giovedì 21 gennaio, ore 8.06 del mattino, sul treno, temperatura esterna -4 gradi, interna al vagone presumibilmente non più di 10 gradi con aria gelida che esce da ogni bocchetta possibile, treno di Trenord per Milano Centrale fermo, in ritardo, segnalato 24 minuti, reale 31 minuti. Trenord si scusa per il disagio».

«Questa è la cronaca di uno dei numerosi viaggi “pazzerelli” che Trenord offre ai propri clienti che “strapagano” un servizio pessimo e soprattutto mal organizzato» continua la lettera con il mondo social che nel frattempo segnala continui ritardi, anche nel primo pomeriggio di un normalissimo giovedì».

«Molte volte i treni sono pieni più del dovuto, con carrozze chiuse e non accessibili, lo stato di alcune è pressoché fatiscente senza contare quali microclimi si creano all’interno dei vagoni, dando sensazioni di gelo polare l’inverno e di caldo tropicale l’estate. Discutibili i controlli del personale di viaggio che potrebbe essere molto più fiscale anche con chi polemizza, se il biglietto non viene esibito il viaggiatore va mutato e/o fatto scendere dal mezzo».

«I controlli all’ingresso dei binari della Stazione Centrale sono lenti e poco efficaci in quanto molte, forse troppe, sono le persone che viaggiano senza essere munite di regolare titolo di viaggio e che riescono a “farla franca” quando invece numerosi pendolari pagano per essere trattati come “bestie da macello”».

«Per quale motivo nessuno fa nulla per cambiare questa situazione? - si chiede il lettore -. Per quale motivo bisogna pagare un servizio di questo tipo? (Sempre che si possa definire servizio) Chi rimborsa le ferie utilizzate per giustificare i ritardi al lavoro? Chi ripaga i pendolari di tutte le ore perse in attese, ritardi e cancellazioni? Bisogna considerare che molti sono obbligati a servirsi di questi mezzi, non è una scelta. È così impossibile cercare di migliorare le cose?». L’ultimo viaggio del pendolare è ancora riassunto nella lettera: «Giovedì 21 gennaio, ore 8.13 del mattino, temperatura esterna -5 gradi, treno di Trenord per Milano Centrale arrivato in ritardo, segnalato 38 minuti, reale 38 minuti. Trenord si scusa per il disagio».

Trenord nel pomeriggio ha replicato: «In assenza di altre informazioni quali ad esempio la stazione di partenza, possiamo soltanto desumere che l’anonimo lettore si riferisca al treno numero 2084 da Verona Porta Nuova previsto alla stazione di Treviglio alle ore 7. Oggi 21 gennaio il treno ha viaggiato con 38 minuti di ritardo a causa di un problema indipendente da Trenord, e cioè un problema all’infrastruttura».

«Stiamo verificando l’esistenza e la natura dell’eventuale malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento segnalata dal lettore - conclude la società – La regolarità dei treni della linea supera nel mese di gennaio l’82% di puntualità, mentre sulla Milano-Treviglio-Bergamo la puntualità sfiora il 92%.»

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