Al Donizetti Pippo Delbono
con i «Racconti di giugno»

Nuovo appuntamento per la stagione di Altri Percorsi giovedì 18 febbraio alle ore 21.00 al Teatro Donizetti e non al Teatro Sociale come precedentemente annunciato. Protagonista sulla scena Pippo Delbono, il cui Racconto di giugno è racconto di una vita, la sua. Al centro di quella vita il teatro: perché in teatro Delbono racconta di aver ritrovato le ragioni e il senso del proprio esistere.

RACCONTI DI GIUGNO - Ideazione e regia Pippo Delbono, con Pippo Delbono, produzione Compagnia Pippo Delbono e Emilia Romagna Teatro Fondazione. «...Cercavo di assumere tutte le forme pur di non diventare un assassino. Cercavo di essere un cane, un gatto, un cavallo, una tigre, un tavolino, un sasso; ho perfino cercato di essere una rosa. Non ridete, ho fatto tutto quel che ho potuto». C'è sempre un dolore all'origine del lavoro creativo di Pippo Delbono. C'è la memoria anche fisica di una ferita. Il dolore dell'esodo, il viaggio senza ritorno di tutti quelli che si sono lasciati qualcosa alle spalle. Il dolore dei sopravvissuti. Quelli che si sono salvati per ricordare e raccontare, come voleva Primo Levi.

Racconti di giugno è una sorta di diario di bordo, racconto di un'introspezione sul senso nascosto delle relazioni, sul lato dei desideri non espressi ma mostrati, sulla curiosità per gli altri. Il filo rosso degli invaghimenti, la coscienza di una bellezza senza confini nelle storie, l'ardore non solo etico nelle scene della vita e nelle scene del teatro, l'estasi delle cose che gli altri non ti perdonano, quel qualcosa di se stesso mai detto forse perché mai chiesto. Un autore.attore si confessa senza reticenze e con pudore in una dinamica di cronache e lampi di memoria, zigzagando tra le avventure della vita scenica e vissuta. Memoria e racconto, dunque, si sovrappongono su questo palco di nuovo nudo come agli inizi: una sedia, un tavolino e una bottiglia di birra è tutto quel che serve all'attore. Che alterna storie di vita alla loro traduzione scenica, in un footing linguistico, uno slittamento del codice espressivo reso immediatamente percepibile dalle luci e dalle musiche manovrate da Pepe Robledo.

Frammenti autobiografici da Urlo, Il tempo degli assassini, da Rabbia e da Enrico V servono a dire quello che le parole di un discorso, seppure si tratti di una confessione, non riescono ad esprimere. Narratore generoso, Delbono scompare e riappare lungo il binario della sua vita, vi si aggrappa, fugge, per ritornare più forte, per gridare quanto la ama, con una voglia di comunicare che si sprigiona dal tormento e si esprime in un linguaggio tutto concreto e immediato. «Non è uno spettacolo» dice all'inizio «è il racconto di un viaggio che comincia in un paese della riviera ligure, a Varazze». E allora prendiamolo come un viaggio, il viaggio di un marinaio a caccia non di balene, ma di sogni. Come il romanzo vero della vita di Delbono, di un'amicizia che si trasforma in amore, in passione violenta, droga e autodistruzione.

Poi, improvvisamente, la scoperta di una via d'uscita: il teatro. «Tutto è cominciato per una grande passione, una grande amicizia. La storia con questo mio amico è durata dieci anni. Una passione violenta, fatta di pugni, di droga. Di tutto quel che non si doveva fare. […] Io non sono mai stato un grande patito della droga. Per me è stato un atto d'amore. Accettare di andare insieme fino in fondo, fino a toccare il fondo. Finché un giorno ho capito che era arrivato il momento di finire. Ho letto il volantino di una scuola di teatro e mi sono iscritto. Ecco, ho tradito il mio amico con il teatro. Una scelta per vivere. Per non morire. Per non morire con lui».

In questo viaggio Pippo Delbono esibisce la sua “nudità”, apre l'album della sua vita: straordinaria, coraggiosa, tenera, moderno ritratto di una generazione smarrita, favola dai passaggi noir, inno salvifico all'arte, alla libertà, al teatro come redenzione. Una concentrazione di passione mozzafiato e di serenità disarmante, cui oggi, forse, non siamo più abituati. Costo dei biglietti da euro 11.00 a euro 14.00 più diritto di prevendita del 10%. Per informazioni sugli spettacoli tel 035.4160678 da lunedì a venerdì 9.00-12.00 e 15.00-17.00 www.teatrodonizetti.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA