La vedova di Michelangeli
«Cambiate il nome al festival»

«Cambiate il nome al festival di Brescia e Bergamo». La richiesta arriva dalla vedova di Arturo Benedetti Michelangeli che, non condividendo le linee del programma dell'ultima edizione, ha deciso di ritirare l'appoggio e la concessione del nome.

Giuliana Benedetti Michelangeli ha dichiarato di non riconoscersi più nel profilo del festival, che ormai non rispecchierebbe gli ideali artistici che il marito aveva sempre perseguito con determinazione.

Dietro a tutto ci sarebbe anche il premio assegnato nel corso della passata edizione a Lang Lang, giovane pianista cinese, fenomeno per alcuni, non molto amato però dai critici. Ma anche, più in generale, la collaborazione con la Cina che ha portato alla organizzazione di nove concerti che si svolgeranno a Pechino a novembre con il nome di «Beijing Arturo Benedetti Michelangeli International Piano Festival».

Pier Carlo Orizio, direttore artistico del festival di Brescia e Bergamo, non condivide la critica a Lang Lang e sostiene che nessun desiderio del maestro Benedetti Michelangeli è stato violato, perché sempre di musica classica, con grande attenzione, il festival ha trattato.

Per la collaborazione con la Cina Orizio ha confernato che il nome verrà tolto già dall'edizione 2010 (per quella del 2009 è troppo tardi). Ma per l'edizione italiana il direttore spera che la vedova cambi idea, e che si possa arrivare a un compromesso. Le carte ora sono sul tavolo, e si aspettano le prossime mosse.

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