«Ai greci il tempo dettava i doveri»
Stasera nuovo incontro in Città Alta

Secondo appuntamento, stasera alle 20,45, del ciclo «Forme del tempo» della Fondazione Mia: nella magnetica cornice della Basilica di Santa Maria Maggiore ascolteremo Eva Cantarella, storica dell’antichità e del diritto antico.

«In Omero ci sono figli molto obbedienti e i rapporti con i loro padri sembrano quasi perfetti» ha fatto notare. «Potremmo dedurne che a quei tempi si andasse d’amore e d’accordo, ma non è così: quelle storie venivano raccontare per educare, per insegnare dei modelli ideali di comportamento, e nel modello ideale non c’è conflitto ma obbedienza assoluta. Passando all’epoca successiva, dove le fonti sono diverse, magicamente appaiono anche i conflitti fra padri e figli».

Secondo appuntamento, giovedì 12 aprile alle 20,45, del ciclo «Forme del tempo» della Fondazione Mia: nella magnetica cornice della Basilica di Santa Maria Maggiore ascolteremo Eva Cantarella, storica dell’antichità e del diritto antico. Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana per i suoi alti traguardi intellettuali, ma anche Premio Bagutta nel 2003 con il suo libro «Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto», è una donna capace di avvicinare in pochi tratti l’immenso patrimonio della cultura antica alle nostre questioni di oggi. Lo sa attualizzare senza per questo renderlo più banale: ed è una virtù rara.

L’incontro sarà preceduto, alle 20,30, da un intervento musicale a cura del maestro Roberto Mucci, organista titolare della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Si parlerà anche della paideia, dell’educazione delle nuove generazioni come elemento cardine della cultura di una nazione, strumento indispensabile affinché sia trasmessa di generazione in generazione assieme all’assetto sociale e politico: «Tutto è di attualità nel mondo greco» conclude Cantarella.

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