Altri percorsi: si parte con «La turnata»

Mercoledì 10 gennaio si inaugura la rassegna di Altri percorsi 2007 con lo spettacolo La turnata, italiani cìncali parte seconda della Compagnia del teatro dell’Argine che andrà in scena alle 20.30 all’Auditorium di piazza della Libertà. Lo spettacolo, che sarà replicato anche giovedì 11 gennaio, porta la firma di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta, è diretto e interpretato da Mario Perrotta con la collaborazione alla regia di Paola Roscioli. I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Donizetti aperta dal lunedì al sabato dalle 13 alle 20.30. Costo del biglietto: 14 euro (più prevendita 10%), ridotto 10 euro (più prevendita 10%), ridotto 6,50 (giovani card). I biglietti acquistati lo stesso giorno di spettacolo non saranno caricati del diritto di prevendita.
Dopo il successo ottenuto con la prima parte del progetto «Italiani cìncali» dedicata ai minatori del Belgio il teatro dell’Argine porta in scena il secondo capitolo incentrato sull’emigrazione in Svizzera, fenomeno che giunse al suo massimo incremento durante gli anni Sessanta.
È la storia di Nino e della sua famiglia. Una famiglia di emigranti che, in un giorno qualsiasi del 1969, torna a casa per seppellire il nonno nella sua terra d’origine. Dalla Svizzera alla Puglia, da Zurigo a Lecce: 1400 chilometri di un’avventura.
«Quando si è trattato di raccontare il ritorno a casa di una famiglia di emigranti in Svizzera nel 1969 – spiega Nicola Bonazzi – ho accomunato tale vicenda allo sbarco sulla Luna avvenuto lo stesso anno: e allora il viaggio per quell’Italia sempre sognata ma sempre lontana si è trasformato in un’avventura epica. Anche perché a viverla è Nino, un bambino di nove anni che di quell’Italia non ricorda niente. Come non ricorda niente del mondo esterno. Così quella macchina proiettata verso l’Italia diventa un razzo spaziale, un microcosmo, un nodo di rapporti famigliari intensissimi. Il confine, l’appartenenza, l’identità, lo sradicamento: parlare della nostra emigrazione è parlare, sempre, almeno un poco dell’emigrazione degli altri».

(08/01/2007)

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