«Anima mundi» in mostra
Ugo Riva al Credito Bergamasco

Verrà inaugurata venerdì 13 maggio, alle 18, al Palazzo del Credito Bergamasco di largo Porta Nuova 2, a Bergamo, «Anima mundi», una mostra con undici opere del maestro Ugo Riva, in esposizione dal 14 maggio al 10 giugno.

Verrà inaugurata venerdì 13 maggio, alle 18, al Palazzo del Credito Bergamasco di largo Porta Nuova 2, a Bergamo, «Anima mundi», una mostra con undici opere del maestro Ugo Riva, in esposizione dal 14 maggio al 10 giugno.

La mostra espone undici opere in terracotta e bronzo policromo del maestro Riva, uno dei maggiori scultori contemporanei di rilievo internazionale. Ha partecipato ad importanti mostre in Italia ed all'estero; per lui hanno scritto, tra gli altri, Vittorio Sgarbi e Sergio Zavoli; insomma, lo scultore bergamasco Ugo Riva è a pieno titolo un protagonista della scultura italiana contemporanea e la bella mostra allestita presso il Credito Bergamasco da sabato 14 maggio a venerdì 10 giugno - nell'ambito delle celebrazioni programmate per ricordare il 120° anniversario di attività dell'Istituto - rappresenta un'occasione imperdibile per mettere a fuoco un artista eccellente, dotato di intensa forza evocativa, e collocarlo nella giusta luce.

«Dopo la personale dedicatagli dalla Provincia di Bergamo nel 2008 “Un artista contemporaneo e la classicità” - sottolinea Angelo Piazzoli, segretario generale del Credito Bergamasco e dell'omonima Fondazione - l'artista percepiva di aver terminato una fase importante del proprio percorso. Egli avvertiva infatti la necessità di una svolta sul piano creativo che lo lanciasse verso nuovi, inesplorati itinerari artistici sulla base di un'urgenza di carattere spirituale, connessa al bisogno di approfondire la ricerca sul senso dell'Essere e dell'Esistere. In buona sostanza Ugo Riva intendeva lasciare il porto sicuro della sua precedente e ormai consolidata produzione artistica - caratterizzata da un costante dialogo fra passato e presente - per navigare in nuove acque alle ricerca di modalità espressive che gli consentissero di indagare, ancor più profondamente, sui temi fondamentali della vita e della morte, dell'eternità e dello spirito».

«Pertanto - continua Piazzoli - quando nell'autunno del 2009 proposi al Maestro bergamasco di esporre nella sede centrale di Creberg - dove peraltro lavorò quale giovane impiegato dal 1970 al 1996 - egli manifestò da subito grande entusiasmo: era evidente che tale proposta aveva scatenato una nuova fase creativa, prima latente, le cui risultanze si sarebbero manifestate in un modo sorprendente; nel prendere forma, le opere che avrebbero costituito il fulcro della mostra esprimevano immediatamente una profondità concettuale al limite del lirismo, con una inconsueta leggerezza derivante dalla grande capacità dello scultore di modellare la materia in modo informale - fin quasi a sfaldarla - conferendole soavi suggestioni tramite il movimento di figure esili (ma non gracili), proporzionate, eleganti, forti (ma non prepotenti)».

«Oggi, fra le undici sculture in terracotta policroma e in bronzo, in piccole e grandi dimensioni, che occupano i due piani dello spazio espositivo di Creberg - commenta Piazzoli - si respira la stessa straordinaria vitalità presente nel particolarissimo laboratorio/fonderia di Ugo Riva. Le sue realizzazioni intorno al senso della Vita, conducono ad una riflessione sull'anima del mondo, ad un appassionante viaggio di ricerca sui più importanti temi esistenziali dell'Uomo (il suo destino, la sua fragilità, la brevità dell'esistenza, la morte e il post mortem, la materia, lo spirito)».

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