Mister 150 milioni di dischi venduti
regala una notte di Feelings - Video

Spalti di Porta San Giacomo. Cocolele Beach Bar. Il mare è un sogno che da Rio si specchia nella fantasia dei presenti chiamati dalla curiosità al «piccolo» concerto di Morris Albert, al secolo Mauricio Albert Keisermann, quello di «Feelings».

Sul palchetto con lui Massimo Numa alla chitarra, Andrea Vass alle tastiere, Beppe Castelli al basso,Francesco Roncalli alla batteria: lo stretto necessario per l’esibizione di un pezzo grosso della musica popolare che ha scelto l’umiltà dei grandi per vivere la musica a tutte le latitudini.

Morris Albert vive a Predore da tempo, in capo all’anno fa la spola tra l’America ed il Brasile e quando fa un disco lo spalma sui numeri di un pubblico grande. I dieci anni di gloria, contrassegnati da tanti hit internazionali, tra il 1975 e la metà degli anni Ottanta, sono un ricordo che ritorna in quota d’artista ogni giorno.

La verità è che, quando si scrive un pezzo come «Feelings», si può vivere di rendita per un paio di incarnazioni, anche se questo ad un musicista vero non basta. Vuoi andare avanti, fare un «dischetto» dal vivo giusto per ricordare a te stesso e agli altri che la musica è un bagaglio che ti porti appresso, indipendentemente da quelli che sono i tempi e i dati del successo.

Albert chiama così l’album live che sta preparando e in buona misura poggia sulla scaletta che sciorina dal vivo con i suoi amici musicisti. Comincia il concerto con «Gonna Love You More», poi la band attacca «Dock Of The Bay», «What’s Going On», e ancora gli hit che l’hanno aiutato a formarsi dalle parti del soul, di Marvin Gaye e Otis Redding. Un paio di pezzi di Jobim, servono a ricordare il glamour del brazilian jazz, una cover di James Taylor non guasta. «Conversation» riporta il concerto sulla via maestra dei successi del musicista brasiliano.

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