Omicidio di Seriate: si cerca ancora l’arma
Perquisita anche la casa del figlio Paolo

Continuano le indagini relative all’omicidio di Giovanna del Gaudio, l’ex insegnante assassinata nella cucina di casa sua a Seriate tra il 26 e il 27 agosto.

I carabinieri del Nucleo investigativo venerdì 23 settembre si sono concentrati sulla casa, a una ventina di metri da quella dei genitori, dove abitano il figlio Paolo con sua moglie Elena. L’obiettivo di chi indaga è reperire elementi utili per tentare di dipanare la matassa di un delitto dai contorni decisamente misteriosi. Si cerca soprattutto l’arma che l’assassino ha usato per recidere la gola della moglie di Antonio Tizzani, per il momento l’unico indagato, anche se a piede libero e come atto dovuto. L’arma dovrebbe essere un coltello lungo una trentina di centimetri.

Le forze dell’ordine hanno controllato l’interno della casa e il giardino di Paolo Tizzani.. La villetta dei coniugi Tizzani è stata perquisita invece più volte dai Ris di Parma. Ormai è passato quasi un mese dall’omicidio, ma devono ancora essere composti molti pezzi del mosaico. Ricordiamo che non c’è stato nessun testimone diretto dell’omicidio e c’è invece Antonio Tizzani che ha raccontato agli inquirenti di aver visto scappare la sera del delitto un uomo incappucciato che si sarebbe dileguato passando attraverso il viottolo pedonale dietro la casa. Per il momento , però, come ha sottolineato il capo della procura di Bergamo, Walter Mapelli, alla trasmissione televisiva «Chi l’ha visto?» , non ci sarebbe nessun riscontro della presenza dell’incappucciato, al di là delle parole del marito della vittima.

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