Tragedia sul Pizzo Coca, muore 66enne
«Bortolo, altruista e amante dei monti»

Aveva raggiunto la cima del Pizzo Coca, sopra Valbondione, e in compagnia di due amici era già sulla via del ritorno a casa, ma, poco dopo aver iniziato la discesa, è scivolato ed è finito in un canalone rotolando per quasi 400 metri. È morto così in Val Seriana Bortolo Pinessi, un sessantaseienne di Torre de’ Roveri, grande appassionato di montagna.

In base alle ricostruzioni finora effettuate dai volontari della delegazione orobica del Soccorso alpino e dai carabinieri di Ardesio, i tre amici avevano da poco lasciato la cima; avevano percorso qualche decina di metri quando all’improvviso Bortolo Pinessi ha perso l’equilibrio: forse è inciampato, forse gli è venuto a mancare l’appiglio a cui era aggrappato, e sotto di lui si è aperto il vuoto. I suoi amici hanno fortunatamente trovato campo per chiedere aiuto con i loro telefoni cellulari: mancavano pochi minuti alle 14, e sul posto l’Areu ha fatto intervenire l’eliambulanza decollata da Caiolo, in provincia di Sondrio. È stato il tecnico del Soccorso alpino di questo equipaggio a calarsi e a recuperare la salma di Pinessi, portandola poi a Valbondione nella stazione dei volontari della Sesta delegazione orobica.

Bortolo Pinessi, dopo aver lavorato per tanti anni alla Meccanotecnica, un’azienda vicino alla sua abitazione a Torre de’ Roveri, era andato in pensione e aveva iniziato a dedicarsi pienamente alla sua grande passione, la montagna. Originario di Foresto Sparso, viveva a Torre de’ Roveri insieme al fratello Alfonso. Oltre a quella per la montagna, l’ex operaio della Meccanotecnica da un paio d’anni aveva un’altra grande passione: il volontariato. Da un paio d’anni collaborava con l’associazione «Pegaso – Sulle ali della solidarietà» che, grazie a un mezzo di trasporto attrezzato per far salire a bordo anche persone disabili, organizza viaggi e spostamenti per persone bisognose.

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