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«Sogno di catturare i segreti dell’intelligenza artificiale e di immaginare ciò che gli altri ancora non vedono»

C’è un pre Taycan e un post Taycan. Questa è l’auto che ha fatto invecchiare tutte le altre vetture in un secondo. Marco Sangalli, esperto di intelligenza artificiale, l’ha guidata sui colli di Bergamo in una fredda alba di dicembre. Mentre assapora il comfort della vettura, ci racconta quello che scopre tutti i giorni

Arrivare dove nessuno si è mai spinto prima. Aprire nuove strade. Immaginare ciò che gli altri ancora non vedono. Questo vuol dire essere guidati da un sogno. Per raccontare tutto questo il Centro Porsche Bergamo ha chiamato Marco Sangalli, il fondatore di Socialbeat, una start up che si occupa di intelligenza artificiale (AI). Alla guida della vettura elettrica di casa Porsche, che ha introdotto proprio alcune delle applicazioni più avanzate dell’AI, Sangalli ci ha spiegato in un videoracconto il suo sogno di catturare tutti i segreti di questo mondo che guarda al futuro. Sullo sfondo le immagini della nostra città all’alba, per ricordarci che esiste una bellezza a cui nessuna intelligenza artificiale, ma solo l’uomo e la natura, possono dare vita.

«Abbiamo iniziato a occuparci di intelligenza artificiale nel 2015, quando ancora queste tematiche non erano mainstream e in questi anni abbiamo affrontato moltissime sfide per poter rendere i nostri sistemi sempre più intelligenti».

Concretamente cosa vuol dire?
«Quando parliamo di AI, stiamo parlando di tecniche informatiche che mirano a creare sistemi informatici in grado di mimare l’esperienza umana, ovvero imparare, comprendere e creare, che sono attività tipicamente umane e non associate ad elementi di sviluppo informatico».

In questi anni abbiamo avuto un’evoluzione fortissima in questo tempo. L’ultima e più importante tecnologia che ha reso al mondo questo tipo di capacità è Chat GPT. Cosa ci insegna?
«Chat GPT ci fa capire come oggi questi sistemi siano in grado di creare testi, informazioni e immagini senza che ci siano istruzioni esplicite, ma solo comandi che il sistema impara a comprendere. In Socialbeat applichiamo questi sistemi ormai da diversi anni insegnando all’IA a comprendere i contenuti, analizzarli e capire gli interessi degli esseri umani».

Come si inserisce l’AI nel mondo dell’automobile?
«Tecnologicamente le auto stanno facendo un salto fondamentale verso l’acquisizione e l’integrazione della tecnologia. Siamo passati da macchine prettamente meccaniche ad avere componentistica e software molto importanti. Sistemi di integrazione alla guida oramai sono presenti da diversi anni e hanno componenti di intelligenza artificiale. Oggi un’auto come Taycan è in grado di rilevare in autonomia i cartelli stradali e quindi, attraverso la segnaletica, informarmi sui limiti di velocità, vedere se esistono degli stop piuttosto che essere in grado di vedere nella navigazione notturna se ci sono persone nelle vicinanze, adeguare la velocità rispetto all’auto che precede, controllare se sto rimanendo all’interno della corsia. sono tutti i sistemi di visione per cui, in tempo reale, la macchina è in grado di capire e

distinguere che cosa è un cartello, estrarre l’informazione e convertirla su un segnale che viene visualizzato sul monitor piuttosto che in sede stradale, riattivarla come notifica e decidere se devo essere allertato o meno. Sistemi che sono già presenti e continueranno a evolvere in modo attivo mentre guido, ma anche in modo partecipativo: pensiamo alla quantità di informazioni che una macchina può acquisire in un solo viaggio. Oggi questi dati vengono utilizzati in tempo reale, ma in futuro verranno invece anche utilizzati in modo cooperativo con tutte le auto che sono attualmente in uso».

Il mondo Porsche evoca il concetto di tradizione, eleganza e innovazione. Come è possibile?
«Ho avuto la fortuna di averne due a combustione e sono stati due sogni. Poi ho seguito il percorso che ha condotto a Taycan. Solo Porsche poteva permettersi di partire con un modello completamente nuovo come questo elettrico che parte da zero su una strada nuova. È un esempio di libertà e capacità di portare le tecnologie migliori, ma con la consapevolezza di avere una storia di qualità della guida».

È stato centrato l’obiettivo?
«Si, la sensazione di guida che passa dalla comodità, dalla tenuta di strada, nel feeling che hai con il volante credo che sia un traguardo molto importante e che non era assolutamente scontato, considerando il cambio di paradigma fondamentale che c’è nel momento in cui sviluppi un’auto elettrica in un contesto totalmente nuovo».

«Guidare Porsche Taycan – conclude Marco Sangalli – non è guidare un’auto, ma guidare un sogno».

Gli highlights di un sogno

L’emozione della partenza?
«Il Launch Control è la cosa che più impressiona in questa vettura. Immaginate di passare da 0 a 100 chilometri orari in 2,8 secondi e da 0 a 200 in 9,6 secondi. È impressionante l’accelerazione che si ha con questo sistema che scatena i 761 cavalli in un colpo unico».

Il cliente ideale per questa auto?
«È lo sportivo, ma anche il businessman che usa la macchina per viaggi di lavoro o che si muove dalla casa all’azienda con tranquillità lavorando al telefono e sfruttando tutte le opzioni che questa auto può offrire».

Architettura da 800 volt

Porsche Taycan è la prima vettura di serie con architettura a 800 volt di tensione, pari al doppio di quanto finora proposto su altri modelli. A parità di potenza, un livello di tensione più elevato comporta una minore intensità di corrente, con effetti positivi sul peso (cavi elettrici di sezione ridotta), sulla dissipazione di energia, sulla costanza delle prestazioni e sui tempi di ricarica. Con le colonnine di ricarica rapida da 270 kW è possibile portare lo stato di carica dal 5% all’80% in circa 22 minuti. In soli 5 minuti si può ottenere un’autonomia di 100 km.

Il pacco di batterie agli ioni di litio, collocato sotto il pianale, è composto da 396 celle agli ioni di litio contenuti in 33 moduli da 12 celle, per una capacità totale di 93,4 kW. Le batterie sono contenute all’interno di un telaio di alluminio che viene imbullonato alla sottoscocca, aumentandone la rigidità e abbassando il baricentro della vettura. Il sistema di raffreddamento comprende un radiatore, tre pompe e due ventilatori. Ancora una volta Porsche riscrive le regole e sviluppa per prima una soluzione destinata a diventare uno standard.

Trazione

I modelli Taycan 4S, Taycan Turbo e Taycan Turbo S sono mossi da due motori sincroni a magneti permanenti, uno per assale, soluzione che consente di ottenere la trazione integrale. I livelli di potenza erogati con batterie ad alte prestazioni Plus sono rispettivamente di 490 Cv (571 CV), 625 CV (680 CV) e 625 CV (761 CV). I valori tra parentesi si riferiscono alla potenza sviluppata in overboost dalla procedura di Launch Control, per ottenere le massime prestazioni in accelerazione.

L’ultima versione, appena arrivata nelle concessionarie, si chiama semplicemente Taycan. Ha un solo motore e trazione posteriore, ma le prestazioni restano di alto livello: con la Performance Battery di serie sviluppa 326 CV (408 CV in modalità overboost con Launch Control), con la Performance Battery Plus eroga 380 CV (476 CV in overboost). In entrambe le configurazioni l’accelerazione da zero a 100 km/h richiede soltanto 5”4, mentre la velocità massima è di 230 km/h.

I motori elettrici della Porsche Taycan si distinguono per la tecnologia Hair Pin utilizzata per lo statore che, grazie al maggiore riempimento del rame ottenuto con fili a sezione rettangolare e non circolare, assicura un miglior raffreddamento, una struttura più compatta e leggera, e una maggiore efficienza.

Un’altra particolarità Porsche è il cambio a due velocità. Il motore posteriore è collegato al differenziale autobloccante a controllo elettronico e a un cambio a due rapporti: con la prima marcia si ottiene il massimo spunto nelle partenze da fermo, la seconda ha un rapporto di trasmissione più lungo per aumentare l’autonomia e raggiungere la velocità massima (260 km/h con la Turbo S). La corrente continua proveniente dalla batteria viene convertita in corrente alternata da due moduli inverter a impulsi. La procedura di Launch Control attiva un overboost che incrementa temporaneamente la corrente di alimentazione ai motori elettrici

Active Aerodynamics

Per una guida dinamica Porsche dispone di Porsche Active Aerodynamics con prese d’aria di raffreddamento attive e uno spoiler posteriore adattivo a tre stadi. A 90km/h, a 160 km/h e a 200km/h trasforma una vettura elettrica in una vera sportiva con il DNA Porsche.

Flyline dinamica

Bianco Carrara, Argento Dolomite o Grigio Vulcano: tre tinte metallizzate che mettono in risalto le linee fluide ed essenziali, inconfondibilmente Porsche, della Taycan. Le sue proporzioni suggeriscono dinamismo e velocità, ben dissimulando le dimensioni esterne: la Taycan è una coupé a quattro porte e quattro posti che sfiora i cinque metri di lunghezza, è larga quasi due metri ma alta soltanto 1,4 metri. I suoi tratti distintivi sono il cofano ribassato, le fiancate scolpite con passaruota accentuati e la “flyline”, la linea spiovente del tetto che, in perfetto stile 911, degrada verso la coda. Nel design del posteriore spiccano la fascia di raccordo luminosa e la scritta PORSCHE in lettere tridimensionali con effetto vetro, al di sopra della quale si trova lo spoiler mobile a tre stadi.

Porsche Advanced Cockpit

La strumentazione è completamente digitale, inutile cercare pulsanti, leve o interruttori. Tutti i comandi e le informazioni utili al pilota sono a portata di touch grazie all’avveniristico Porsche Advanced Cockpit, che offre fino a cinque display digitali ad alta risoluzione. Ispirato nella forma al cruscotto delle Porsche 911 degli anni Sessanta, il display curvo da 16,8” con tre strumenti circolari è ampiamente configurabile e presenta alle estremità alcuni tasti virtuali per le luci e le regolazioni dell’assetto. Il monitor centrale da 10,9” ospita invece l’unità di comando dei sistemi audio, navigazione e comunicazione, mentre attraverso la consolle centrale da 8,4’’ si accede ai comandi per la climatizzazione a quattro zone, agli strumenti multimediali e ad Apple CarPlay. Il quarto schermo è dedicato al passeggero, che può ascoltare musica o pianificare il tragitto in base alle condizioni del traffico. Il quinto schermo è dedicato alla gestione separata della temperatura nella parte posteriore dell’abitacolo. Soltanto il cronografo sulla plancia, in dotazione con il pacchetto Sport Chrono, funziona in modo analogico.

Aerodinamica

La piattaforma elettrica offre a designer e ingegneri ampia libertà di progettazione: i motori, compatti e leggeri, sono collocati all’interno degli assali mentre le batterie si trovano in basso, sotto il pianale. Le dimensioni ridotte del motore e dei radiatori consentono di ottenere un cofano molto basso mentre l’assenza dell’impianto di scarico favorisce i flussi d’aria sotto la scocca. Le prese d’aria frontali davanti alle ruote anteriori, definite Air Curtain, convogliano l’aria in entrata sopra le ruote e riducono al minimo le turbolenze. Il sottoscocca è completamente carenato e perfino i bracci delle sospensioni sono schermati da appositi spoiler per non disturbare il flusso d’aria, che scorre verso il diffusore posteriore riducendo la portanza. Il sistema di aerodinamica attiva prevede alette mobili sul frontale per convogliare l’aria ai radiatori e uno spoiler posteriore che può sollevarsi per aumentare la deportanza e stabilizzare il retrotreno. Il risultato è un coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) da record: 0,22.

Turbo S

Immaginate un paracadutista in caduta libera, la Porsche Taycan accelera più rapidamente della forza di gravità. A differenza dei motori termici, che raggiungono i valori massimi di coppia e potenza in un range limitato di giri, sulle automobili elettriche tutta la potenza è disponibile fin dal primo istante e la spinta è lineare, senza le pause dovute ai cambi di marcia. Si preme a fondo il pedale dell’acceleratore e la risposta è fulminea, immediata, brutale. Spinta da una potenza di 761 cavalli con overboost, la Taycan TurboS si proietta in avanti con un’accelerazione che raggiunge un valore di 1,2 g e brucia lo zero-cento in soli 2”8.

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