Firenze, al via
Pitti Bimbo

Spingono sull'export e puntano sulla qualità e la tecnologia, con un occhio ai prezzi, le cinque aziende bergamasche presenti a Firenze da giovedì 28 e per tre giorni a Pitti Bimbo.

Spingono sull'export e puntano sulla qualità e la tecnologia, con un occhio ai prezzi, le cinque aziende bergamasche presenti a Firenze da giovedì 28 e per tre giorni al Pitti Bimbo. «La nostra quota estera si è ulteriormente consolidata nell'ultimo anno, e sale al 70%, confermando Russia e Medio Oriente come mercati di riferimento, mentre le mete dello shopping di lusso in Europa incontrano nuovi turisti internazionali come cinesi e brasiliani» commenta Suzanne Basini, amministratore delegato de I Pinco Pallino che guarda all'Est per le nuove aperture.

Parla di prezzi e di una riduzione del 10% un'altra azienda bergamasca, sicuramente più piccola di quella di Entratico: la Siebaneck di Bergamo che si occupa di pigiameria per l'infanzia. «È stata una scelta necessaria - spiega Federica Siebaneck che gestisce l'azienda con la madre e con lei disegna tutti i modelli -, perchè il nostro settore è difficile e la competizione "low cost" serrata». Con anche un'altra decisione sofferta ma inevitabile: «Se prima tutta la produzione avveniva in Bergamasca, ora ci siamo spostate in Polonia: i prezzi sono più competitivi. La decisione è arrivata dopo che il laboratorio principale su cui ci appoggiavamo, a Grassobbio, ha chiuso».

Nel Regno Unito sta invece avendo buoni riscontri la Cyrus Company Bambino di Treviglio: «Qui abbiamo quattro nuovi rivenditori e puntiamo ad estenderci - commenta Roberta Franzosi, responsabile commerciale -, pensando anche al mercato russo: abbiamo aperto uno showroom a Mosca e buoni contatti li abbiamo creati in Ucraina e Polonia». Poi ci sono gli Stati Uniti: «Uno showroom a New York è già avviato, nei progetti ce n'è uno a Los Angeles». Progetto che si rafforza con le nuove strategie dell'azienda trevigliese: aver esteso la collezione di abiti e accessori 0-24 mesi e puntato su passeggini più «modaioli»: «Qualità, attenzione al dettaglio, investendo sempre di più sulla ricerca e in particolare sui tessuti» continua Franzosi.

L'export è importante anche per MiMiSol, marchio di Imelde Bronzieri che lavora soprattutto con l'Est per il 70%: «Dopo il monomarca a Mosca, penso al Giappone e all'Arabia Saudita, con un progetto made in Italy di grande qualità». Oriente anche per Foppapedretti, che lo fa puntando su una produzione più tecnologica e dall'alto livello: «In un mercato dove sempre di più c'è la rincorsa all'economico e, inevitabilmente, a un abbassamento della qualità, abbiamo deciso di partecipare a Pitti con un'idea dall'alta tecnologia come può essere il passeggino elettrico» spiega Luciano Bonetti, presidente e ad dell'azienda di Grumello del Monte. Un container è già partito per la Corea e i mercati privilegiati per questo prodotto «sono sicuramente la Russia, l'Europa dell'Est e gli Usa - continua Bonetti -. Attualmente l'export incide sul nostro fatturato un 6%, un dato che vogliamo incrementare, arrivando anche in Brasile anche se è un mercato ostico per le alte tasse di importazione».

Per saperne di più e scoprire tutte le novità delle aziende bergamasche leggi L'Eco di Bergamo del 27 giugno

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