Roncola, muore per malore in casa
Vegliato per ore dalla moglie disabile

Piero Grossi, 60 anni, trovato senza vita nella sua abitazione in contrada Roncola Bassa. La moglie non ha potuto aiutarlo: la sua flebile voce avvertita dai vicini. Sabato alle 10 i funerali.

Ha destato profonda commozione l’improvvisa scomparsa del sessantenne Gian Piero Grossi, per tutti Piero, trovato morto nel primo pomeriggio di giovedì 27 agosto nella sua abitazione in contrada Roncola Bassa, frazione tra le più storiche del paese adagiato sul colle dell’Albenza. Un’ora prima i vicini avevano sentito provenire dall’interno dell’abitazione una (flebile) voce della moglie Loredana Ruggeri, nata a Bergamo un anno prima del marito e da undici anni tetraplegica dopo una caduta accidentale da un balcone. La preoccupazione era aumentata dopo aver notato che del fabbro, originario del Pavese, non c’era alcuna traccia, nonostante la macchina parcheggiata fuori casa. Anche al ristorante dove era solito passare per prendere qualche buon piatto, nessuno lo aveva visto. Quando sono arrivati i carabinieri, (quasi in contemporanea con il personale del 118) in casa hanno trovato la signora Lori (così è conosciuta da tutti) immobile nel letto: «Piero, Piero, infarto, aiuto» le quattro drammatiche parole pronunciate dalla moglie. A terra il corpo senza vita del marito.

Al medico non è rimasto che constatare il decesso avvenuto con molta probabilità durante la notte tra mercoledì e ieri. Lori è riuscita infatti a dire ai soccorritori che aveva cenato con lui mercoledì sera, prima di essere messa a letto: paralizzata dalla malattia, non è riuscita a fare nulla per aiutare il suo amato. Augusto Rota, assessore e amico da sempre di Piero Grossi, è stato tra i primi ad accorrere, in attesa dell’arrivo dei soccorritori. «Piero era tutto per sua moglie, e viceversa – ricorda commosso Rota –. Una ventina di anni fa lui e Lori avevano acquistato casa qui in Roncola: diceva che era l’habitat perfetto per loro, senza figli e amanti della natura. Professionalmente molto competente e molto altruista, la gente si era subito affezionata a lui, ancor più dopo quanto accaduto alla moglie. Lui lo sapeva e contraccambiava, se c’era da fare qualche lavoro, qualsiasi cosa, c’era sempre, e spesso non voleva nulla. C’era molta solidarietà, quella per cui non servono troppe parole, basta uno sguardo. Mi mancheranno i nostri continui sfottò che finivano sempre con una grande risata». Prima di quel maledetto incidente alla moglie, «Lori e Piero amavano fare lunghe passeggiate a cavallo – ricorda Carlo Conte, project manager della Fiera di Sant’Alessandro, la manifestazione dedicata al mondo contadino –, anche per fare pet therapy a ragazzi disabili. In fiera è stato un promotore appassionato del settore equitazione. Anche dopo l’incidente, portava sempre la moglie a vedere i loro amati cavalli: mi piace ricordarlo mentre è in sella alla sua splendida cavalla Zara». Il feretro si trova nella cappelletta accanto alla chiesa parrocchiale di San Bernardo di Roncola, dove domani alle 10 si terranno i funerali.

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