Clusone piange Bernardino Balduzzi
Una vita di lavoro e 7 figlie nel cuore

Agricoltore, allevatore e per quasi vent’anni gestore della pensione San Marco a Clusone, è morto sabato 2 maggio Bernardino Balduzzi, che avrebbe compiuto 90 anni il 26 maggio.

Balduzzi aveva avuto qualche problema di salute all’inizio dell’anno e la sua condizione si era aggravata negli ultimi giorni quando è stato ricoverato al Papa Giovanni XXIII.

Una vita, la sua, dedicata al lavoro nei campi e nella stalla con i suoi amati animali, ma soprattutto una vita vissuta sempre accanto all«a sua famiglia: alla moglie Antonietta, scomparsa 12 anni fa, e alle sue sette adorate figlie Margherita, Giovanna, Marisa, Elisa, Lidia, Laura e Anna, oltre ai 20 nipoti e 6 pronipoti. «Una grande famiglia di cui era molto orgoglioso, molto unita grazie anche alla nostra mamma che era splendida – lo ricorda la figlia Elisa, ex campionessa di sci da fondo e rifugista del Rifugio Rino Olmo per sette anni fino al 2018 –. Scomparsa la mamma 12 anni fa papà ha vissuto da solo accudendo fino a 15 giorni fa i suoi animali: capre, cavalli, pony, il cane e il gatto».

Balduzzi aveva ricevuto nel 2004 un premio come «Cavaliere dell’agricoltura» dalla Camera di commercio di Bergamo. Un lavoro che per lui era una passione. «Pochi giorni fa aveva insistito per fare l’orto con mia sorella sostenendo che lei non era capace. – ricorda Elisa – E La passione per gli animali era tale che la prima volta che è andato al Parco delle Cornelle non riuscivano più a portarlo via. Era un duro, uno che non molla mai, anche negli ultimi giorni: l’avevamo sentito proprio questa mattina al telefono e sembrava stesse bene. Molto onesto, non sopportava le ingiustizie. Lavorava la terra, accudiva i suoi animali e pensava alla sua famiglia».

In molti si ricordano di lui, della moglie e delle figlie quando dalla metà degli anni 80 fino al 2003 avevano gestito la pensione San Marco nell’omonima via di Clusone, affacciata su piazza della Rocca. Tutti ricordano il bar come un ritrovo per agricoltori e allevatori, in particolare nel giorno di mercato, e ancora oggi davanti a quello che era l’ingresso della pensione molti allevatori e agricoltori si ritrovano il lunedì: «Già allora cucinavamo per prodotti a km 0 – spiega Elisa – la nostra carne, il latte, i formaggi e le uova, tutti prodotti del lavoro di papà. Poi mamma era stupefacente, e ancora oggi gli ex clienti ci fermano per strada chiedendo di riaprire». Il nome San Marco è stato ripreso da una delle sorelle, Marisa, che ha aperto un bar a Cerete Basso, mentre Margherita ha un’azienda agricola alla Spessa e Laura gestisce il bar e panificio Ol Mulinerì a Valbondione.

Balduzzi aveva avuto sette figlie (la prima classe 1962, l’ultima 1978) che, diceva lui scherzando, erano «tutte e sette un po’ matte» ricorda Elisa. Sette donne piene di vita e sempre attive: le si poteva scorgere nei campi della Spessa ad aiutare il papà a fare il fieno e nell’azienda agricola. Erano state anche in tv: «Eravamo state ospiti di Giletti quando nel 2005 eravamo arrivate seconde agli italiani di tiro alla fune, papà sorrideva i questa nostra passione, condivisa da tutte e sette». Il funerale, oggi, sarà uno dei primi della fase 2 a Clusone, con la presenza di 15 parenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA