L’Intelligenza Artificiale entra in laboratorio con un esperimento da Nobel

L’Intelligenza Artificiale è pronta ad entrare in laboratorio e ad affiancare i ricercatori nel loro lavoro: un nuovo sistema chiamato Coscientist è riuscito in pochi minuti e per la prima volta a capire, progettare e portare a termine in totale autonomia un complesso esperimento che è valso il Premio Nobel per la Chimica nel 2010. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature da un gruppo di ricerca guidato dall’Università americana Carnegie Mellon, apre le porte a questi ‘compagni di laboratorio’, che potrebbero consentire di accelerare notevolmente il ritmo ed il numero delle scoperte scientifiche, ma anche di ridurre le barriere, permettendo a ricercatori di campi diversi di sperimentare nuove idee.

L’esperimento consisteva nelle cosiddette ‘reazioni di accoppiamento incrociato catalizzate da palladio’, ora ampiamente utilizzate a livello industriale, dalla farmaceutica fino all'elettronica, che nel 2010 hanno portato Richard Heck, Ei-ichi Negishi e Akira Suzuki ad ottenere il Nobel. “Questa è la prima volta che un'intelligenza non organica pianifica, progetta ed esegue questa complessa reazione inventata dagli esseri umani”, commenta Gabe Gomes, che ha guidato lo studio.

I ricercatori hanno iniziato insegnando a Coscientist come controllare i vari strumenti e macchinari presenti nel laboratorio, per poi passare a richieste molto più difficili: ricreare il noto esperimento da Nobel. Naturalmente, Coscientist non aveva mai tentato queste reazioni prima, quindi ha effettuato una ricerca su Wikipedia per capire come fare. Dopodiché, in meno di quattro minuti l’IA ha progettato una procedura accurata e si è messo all’opera per eseguirla: ha inizialmente commesso un errore nel codice scritto per controllare lo strumento che scalda e scuote i campioni liquidi, ma senza intervento da parte di nessuno si è accorta del problema e lo ha corretto, portando a termine il suo compito con successo.

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