Le storie dimenticate / Pianura
Martedì 15 Ottobre 2013
Pontirolo Nuovo non fu mai Vecchio
Il suo nome legato a sette ponti
di Fabio Conti
«Dove abiti?». «A Pontirolo Nuovo». «Nuovo? Ma esiste anche un Pontirolo Vecchio?». Almeno una volta nella vita gli abitanti del paese della Bassa, oggi cinquemila persone, si sentono rivolgere questa domanda. Avete storie del vostro paese o luoghi dimenticati da segnalare? Scrivete a [email protected]
Dunque il simbolo principale di Pontirolo Nuovo - presente anche sullo stemma comunale - si trova nel territorio di un altro comune confinante, Canonica appunto. Ma, allora, come mai oggi Canonica si chiama così e non è rimasta Pontirolo (senza aggettivo)? In questa parte della Bergamasca tutto ruota attorno a un ponte, anzi attorno a sette ponti. Ma è meglio andare con ordine, partendo dalla letteratura. Nel sedicesimo capitolo dei «Promessi sposi», Renzo Tramaglino chiede a un oste di Gorgonzola dove avrebbe potuto attraversare l'Adda. Risposta: «Volete passare dal ponte di Cassano o sulla chiatta di Canonica?». Nella prima metà del Seicento, epoca in cui è ambientato il romanzo del Manzoni, un ponte sull'Adda a Canonica in effetti non c'era. C'era, invece, nell'epoca in cui visse Manzoni: una struttura in legno ben diversa dall'attuale ponte in cemento con le caratteristiche arcate.
La storia locale narra di ben sette ponti costruiti in quel punto: in legno, ferro, muratura e, addirittura, uno «misto», metà in muratura e metà in legno per la diversa intensità di corrente di Adda e Brembo, che confluiscono poco a nord. Tuttavia tra il primo ponte e l'attuale sono passati oltre 1.700 anni. La prima struttura sarebbe stata infatti realizzata nel 200 dopo Cristo, mentre quello odierno - sul quale scorre l'ex statale 525 Bergamo-Milano - fu inaugurato il 1° maggio 1957. Prima di questo c'era un ponte ottocentesco in ferro, simile a quelli ferroviari. Dei ponti precedenti non resta invece nemmeno una foto. Quel che è certo è che tutti i ponti si sono sempre chiamati «Pons Aureoli», perché proprio tra gli attuali Canonica e Vaprio venne ucciso, nel 268 dopo Cristo, il luogotenente romano Acilio Aureolo. Venne ammazzato dall'imperatore Gallieno in persona, preoccupato perché il militare gli voleva usurpare il trono. Ucciso Acilio, Gallieno gli riconobbe l'onore delle armi e il suo successore, l'imperatore Claudio II, fece costruire il primo ponte e lo dedicò proprio ad Aureolo. Dal latino «Pons Aureoli» a «ponsaureoli», poi a «ponsaroli», «pontiroli» e, infine, a «Pontirolo», i passaggi lessicali furono piuttosto naturali. Tanto che il ponte diede il nome all'antico borgo dell'attuale Canonica, che appunto si chiamava Pontirolo senza aggettivi perché, essendo l'unico, non era né vecchio né nuovo.
E perché poi divenne Canonica? E da dove saltò fuori il «Nuovo» Pontirolo? È presto spiegato. Il ponte era una pericolosa zona di confine, così molti abitanti decisero di spostarsi più a est, dove fondarono un nuovo centro abitato, inizialmente chiamato Borgo Nuovo. Ed ecco che compare, per la prima volta, l'aggettivo per distinguere l'allora neonato borgo, benché non riferito, inizialmente, a Pontirolo. Il territorio comunale comprendeva sia Pontirolo (senza aggettivi, ma riferito all'attuale Canonica) sia Borgo Nuovo. Paradossalmente prima del Cinquecento non esistevano dunque né un Pontirolo Vecchio né un Pontirolo Nuovo. Solo mezzo secolo fa si arrivò alla separazione del territorio: ormai ingrandito parecchio ed essendo abitato da ex residenti del borgo in riva all'Adda, a mantenere il nome di Pontirolo fu Borgo Nuovo, mentre il paese più antico venne chiamato Canonica in ricordo della presenza di un'antica collegiata di canonici. Fu proprio nel Cinquecento che, per distinguersi dal «vecchio» - che, ormai è chiaro, non è mai stato chiamato così - venne aggiunto a Pontirolo l'aggettivo «Nuovo». In questo caso, dunque, fu il ponte a dare il nome al paese e non il contrario, come di solito accade. E, paradossalmente, oggi «Pons Aureoli» dà il nome a un paese che non è più nemmeno quello su cui sorge. Che appunto si chiama invece Canonica dal Cinquecento, quando il nome venne scelto per distinguersi dal «Nuovo» Pontirolo e in ricordo di un'antica collegiata di canonici. Non va infatti dimenticato che, nel 1100, l'antico Pontirolo era a capo di un'enorme Pieve che faceva capo a 36 paesi della zona e aveva giurisdizione su 68 chiese, da Villa Fornaci a Sforzatica, da Trezzo a Treviglio. Aveva la valenza di una diocesi, protetta direttamente dalla Santa Sede con un apposito editto datato 23 giugno 1155. Ma questa è un'altra storia (dimenticata).
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