Brutta sorpresa nel giorno della sfilata
Rubato il cappello agli alpini di Adrara

I ladri hanno messo a segno un raid anche sotto i loro tendoni, allestiti in via Mantiero, alle porte di Treviso, accanto a quelli del gruppo di Foresto Sparso.

Gli alpini di Adrara San Rocco venerdì mattina si sono alzati con una bicicletta, un telefonino e un cappello da alpino in meno. «Stavamo dormendo, eravamo in sette o otto, ma nessuno di noi si è accorto di nulla – racconta Sandro Betti –. Spiace soprattutto per il cappello. Ce n’erano quattro appesi all’attaccapanni e ne hanno preso solo uno. Probabilmente gli serviva per indossarlo e non destare sospetti mentre vanno a fare i furti. Si spacciano per alpini così possono girare tra gli accampamenti indisturbati. Questa, però, non è nostra gente. Primo, perché gli alpini non rubano. Secondo, perché solo un alpino può capire che cosa significa il proprio cappello e, dunque, non lo ruberebbe mai a un altro». Non traspare rabbia dalle parole di Betti, il giorno dopo. Affetta salame e pancetta, mesce un bicchiere di rosso e insiste perché il cronista si conceda uno spuntino. «Eravamo stati derubati anche all’adunata di Torino – racconta –. Avevano preso salami e prosciutti. Ma se avevano fame… dai, in quel caso si può capire. Ma il cappello, quello no».

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