Demografia, stranieri in aumento
Non accadeva da cinque anni

Complessivamente 122 mila, ma altri 10 mila potrebbero essere quelli irregolari. Le percentuali più alte a Telgate e Montello.

Sono 122.585 i cittadini di origine straniera residenti nella nostra Provincia. Su una popolazione totale di 1.116.384 rappresentano così il 10,9% del totale, una percentuale che conferma un trend degli ultimi anni, al di sotto della media lombarda (11,7%) e superiore a quella italiana (8,7%). I dati Istat che fotografano al situazione demografica al 1° gennaio 2020 evidenziano però un dato interessante nel confronto con gli anni precedenti: per la prima volta dal 2015 si risale oltre le 122 mila persone, mentre il picco più alto di stranieri regolari si è avuto nell’anno 2013 con oltre 128.120 persone. E se si vuole guardare più indietro, quasi vent’anni fa, nel 2002, gli stranieri erano 32.228.

I dati dello scorso anno

«I dati relativi al 2019 – avverte Marco Zucchelli, esperto del settore e collaboratore di Caritas Diocesana - rischiano di essere poco significativi, perché non tengono conto di eventi che potranno essere registrati dalle statistiche nel 2020. Da un lato il 2019 è il primo anno di totale applicazione del Decreto sicurezza che tra le conseguenze ha avuto una forte riduzione dei permessi per motivi umanitari e un aumento dei tempi di attesa e dei costi per l’ottenimento della cittadinanza».

«In secondo luogo – continua Zucchelli – non è prevedibile l’effetto Covid sulla popolazione straniera: quante persone sono state colpite e decedute per l’epidemia e quanto le conseguenze economiche della stessa possano spingere a far rientro nei paesi d’origine». Secondo il sociologo Eugenio Torrese l’effetto Covid sarà registrabile su un arco di tempo più lungo, nei prossimi due-tre anni: «È sempre difficile – precisa – capire che cosa c’è nel numero totale degli “stranieri”, perché bisognerebbe distinguere tra richiedenti, neo immigrati, ricongiungimenti familiari, che non si sono bloccati».

Nel 2019 tra iscrizioni all’anagrafe e cancellazioni il saldo è comunque positivo pari a 1.241 persone con un più 1.305 di iscritti dall’estero. Altro elemento che influisce sul numero totale le cittadinanze: nel 2019 sono state 3.755, 4.011 nell’anno precedente; dal 2012 i nuovi cittadini hanno superato la cifra di 35 mila persone, con il picco più alto nel 2016 (8.799). «Il calo delle cittadinanze era prevedibile – sottolinea Torrese – perché le nuove norme hanno scoraggiato molti». Per capire quante sono le persone straniere a Bergamo, si deve cercare di stimare anche le presenze irregolari.

L’Orim (Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità) al 1° gennaio 2019 stimava in 8,4% la presenza di clandestini o irregolari in Lombardia, pari a 115mila persone; per Bergamo si parlerebbe di circa 10mila persone. «È una stima prudenziale – sottolinea Zucchelli -. Nel nostro territorio solo nel 2019 sono state accolte oltre 2.000 persone straniere come richiedenti asilo che, però, per il 90% non ottengono un titolo regolare. Aggiungiamo che ci sono stranieri regolari, ma non ancora iscritti all’anagrafe. Arriviamo allora a immaginare che la presenza irregolare possa arrivare al 15% degli stranieri».

Ad avvalorare questa ipotesi i risultati del recente decreto per la ripartenza economica che ha previsto l’emersione del sommerso di persone che lavorano come assistenti domiciliari o nel comparto agricolo. «Ebbene – illustra Zucchelli -, solo in questi due comparti al 7 agosto 2020 sono state regolarizzate 4.668 persone, di cui 4.575 come badanti o collaboratrici familiari».

Ecco allora che in totale gli stranieri potrebbero essere complessivamente 140 mila.

Se cerchiamo poi di scoprire chi sono gli stranieri «bergamaschi» qualche sorpresa c’è. Soprattutto riguardo le nazionalità (153 in totale). In numeri assoluti la classifica rimane stabile negli ultimi dieci anni con in testa Marocco, Romania, Albania, India, Senegal e Bolivia, ma tra il 2004 e il 2019 l’Ucraina ha visto un aumento di presenze del 351%, il Pakistan del 309%; la Romania del 288%, il Bangladesh del 261%, l’India del 222%.

Dove vivono

Ma dove vivono gli stranieri? Innanzi tutto si segnala una certa mobilità all’interno della provincia: le persone si spostano presumibilmente dove c’è maggior offerta di lavoro e/o costi più bassi per le abitazioni. Prendendo in considerazione i dieci comuni più densamente abitati della Bergamasca (Bergamo, Treviglio, Seriate, Dalmine, Romano di Lombardia, Albino, Caravaggio, Alzano, Stezzano edOsio Sotto) si osserva che Romano è quello che registra un percentuale più elevata di presenza straniera (21,4%) pari a 4.437 stranieri su una popolazione di 20.695 persone, con l’aumento del 59% dal 2008 al 2019. Anche Treviglio ha avuto un incremento significativo (48%) e Bergamo città (46%), mentre l’unico tra i dieci comuni a registrare negli ultimi dieci anni un decremento è Albino (-6%). Dall’anno 2010 è stabile la presenza in città, pari al 16,6% (15% nel 2010). I paesi con la più alta percentuale di stranieri rimangono Telgate (25%), Montello (23,3%) e Verdellino (23,2%); un caso particolare Ponte San Pietro che in dieci anni ha visto un aumento della presenza straniera del 578% con l’attuale 17,6% di stranieri sul totale della popolazione. Solo nei comuni di Fuipiano, Piazzolo e Valtorta nel 2019 non era residente alcuno straniero.

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