«Rito abbreviato condizionato»
La difesa di Bossetti ci pensa

L’avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, ipotizza l’eventualità di presentare una richiesta di rito abbreviato, ma condizionato, per il suo assistito, in carcere dallo scorso 16 giugno con l’accusa di aver rapito e ucciso Yara Gambirasio.

Ma di cosa si tratta? Il rito abbreviato in sé prevede la riduzione di un terzo dell’eventuale pena ed evita il dibattimento (ogni decisione viene presa infatti in sede di udienza preliminare), mentre la variante del giudizio abbreviato «condizionato» prevede che il giudice prenda una decisione allo stato degli atti, ma con la possibilità di assumere una o più prove indicate dall’imputato che, in tal modo, condizionerebbe appunto la sua richiesta di rito abbreviato all’acquisizione delle prove da lui stesso indicate.

Per il momento quello che sembrerebbe un cambio di strategia nella linea difensiva in vista della richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Letizia Ruggeri, per lo stesso Salvagni resta un’eventualità al vaglio. «Per il momento mi sento di escludere di sicuro una richiesta di giudizio abbreviato secco - spiega il legale del muratore di Mapello -: l’abbreviato condizionato è invece una possibilità che potremmo prendere in considerazione dopo aver studiato le tantissime carte depositate dalla Procura».

Dopodomani, mercoledì 18, scadranno i venti giorni dalla data di notifica dell’avviso della chiusura dell’inchiesta: un termine entro il quale l’indagato può chiedere un interrogatorio, una integrazione di indagine, depositare memorie, produrre documenti o quant’altro. Dal giorno successivo al ventesimo, qualora non venisse presentato nulla di tutto questo, il pm può inoltrare la richiesta di rinvio a giudizio, oppure l’archiviazione. «Stiamo valutando cosa fare - aggiunge Salvagni -. Abbiamo tempo ancora due giorni. Dobbiamo prima finire di leggere gli atti e poi decideremo».

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