Agricoltura italiana la più green d’Europa

L’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, a leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri.

L’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, a leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri.

La fotografia è emersa all’incontro “L’agricoltura che sconfigge la crisi, la sfida della multifunzionalità” organizzato ad Expo da Coldiretti e Univerde a quattordici anni dall’approvazione della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) che ha rivoluzionato l’attività agricola. L’Italia è l’unico Paese – sottolinea la Coldiretti - che può vantare 271 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) superiori a quelle registrate dalla Francia, su ben 43.852 imprese biologiche pari al 17% di quelle europee, davanti alla Spagna ma è anche al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,2%), quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%) e di oltre 30 volte quella dei prodotti extracomunitari (6,3%).

Il nuovo percorso è stato reso possibile – sottolinea la Coldiretti - dal grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana dove una impresa su tre è nata negli ultimi dieci anni con una decisa tendenza alla multifunzionalità, dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo ma anche le attività ricreative come la cura dell’orto e i corsi di cucina in campagna, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.

Ed ecco i cinque punti che qualificano l’agricoltura italiana
1) L’agricoltura italiana è tra le più sostenibili. Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, non solo l’agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia (35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno).
2) L’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale. Siamo il paese – rileva la Coldiretti - con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici (0,2%, un terzo in meno rispetto all’anno prima), quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%, aumentati di circa un terzo rispetto all’anno prima) e di oltre 30 volte quella dei prodotti extracomunitari (6,3%).
3) L’Italia è il primo paese europeo per numero di agricoltori biologici. Con 43.852 imprese biologiche (il 17% di quelli europei) siamo i campioni europei del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e Polonia (25.944, 10% di quello europeo).
4) L’Italia è il Paese più forte al mondo per prodotti ‘distintivi’ con 271 prodotti Dop e Igp e 4813 specialità tradizionali regionali che salvaguardano la biodiversità e difendono la tradizione.
5) L’Italia dispone della piu’ ampia rete di fattorie e mercati degli agricoltori in vendita diretta a chilometri zero che abbatte l’inquinamento determinato dai trasporti con quasi diecimila riferimenti della rete di campagna.

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