La riforma della Pubblica Amministrazione
Camera di Commercio: stato d’agitazione

La riforma della Pubblica Amministrazione, che prevede abolizione del diritto annuale ed il trasferimento del Registro Imprese al ministero dell’Industria e dello Sviluppo Economico non va giù ai dipendenti della Camera di Commercio, che hanno dichirato lo stato di agitazione.

Dopo la votazione unanime dell’assemblea dei dipendenti della Camera di Commercio, favorevole alla dichiarazione dello stato di agitazione, le Rsu e i rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Usb di Bergamo hanno chiesto l’attivazione della procedura di conciliazione.

Lavoratori, sindacati e Rsu hanno espresso in un documento la forte preoccupazione circa il futuro occupazionale e professionale dei lavoratori (solo a Bergamo sono 109 dipendenti camerali con l’aggiunta di circa una trentina di dipendenti che operano nell’indotto camerale.

Esprimono anche la convinzione che il contributo del sistema camerale nell’erogazione di importanti servizi quale quello della gestione del registro delle imprese, svolto in favore dei cittadini e delle imprese bergamasche, articolato e radicato sul territorio, non possa esser cancellato, ne che tali compiti possano essere trasferiti al ministero senza gravi ripercussioni per il sistema produttivo bergamasco.

Sindacati e lavoratori hanno la certezza «che al Paese non serva sacrificare investimenti, professionalità, anni di lavoro, per varare una riforma che rischia di dissipare patrimoni informativi e rilevanti iniziative per il rilancio economico e il sostegno alla competitività imprenditoriale bergamasca».

«Siamo disposti, dunque, a contribuire al cambiamento dell’Italia - prosegue il documento -come intende fare il Governo, migliorando i servizi e le attività svolte, ma riteniamo profondamente sbagliato pensare che questo possa avvenire svuotando di risorse e di competenze le Camere di Commercio, distruggendo la professionalità acquisita in anni di servizio. Professionalità che costituisce “un patrimonio irrinunciabile” per il progresso del Paese».

Lo stato di agitazione del personale che sarà revocato solo in caso di significative modificazioni del contenuto dell’articolo 9 del disegno di legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione.

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