Mercatone Uno, pratiche per i rimborsi
Coinvolte 500 famiglie bergamasche

Sono circa 500 le famiglie bergamasche clienti di Mercatone Uno (su un totale di 20.000 in tutta Italia) che a seguito del fallimento della catena di arredamento rischiano di non vedersi consegnati i mobili comprati e in buona parte anche pagati, tramite versamenti di caparre.

Entro il prossimo 20 settembre anche loro potranno presentare domanda di «insinuazione al passivo», ovvero di richiedere che il loro credito venga conteggiato nel passivo dell’azienda fallita, permettendo così più ampie possibilità di recupero. «Per chi ha fatto un acquisto, le possibilità di essere rimborsato non sono molto elevate, per questo conviene provare tutte le strade» spiega Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo.

«La strada da seguire è quella prima di diffidare il curatore fallimentare ad adempiere alla consegna di quanto acquistato e poi di inserirsi nel passivo fallimentare presentando domanda insieme agli altri creditori secondo le modalità previste. Tradotto in parole semplici – continua -, vuol dire che bisognerà capire quali e quanti sono i creditori e quanti soldi restano in cassa. I consumatori sono considerati creditori chirografari (non privilegiati) e verranno quindi considerati con priorità subordinate rispetto ai creditori privilegiati (come ad esempio i dipendenti, il fisco, le banche)».

L’ultima possibilità per essere rimborsato, dopo aver diffidato il curatore dall’adempiere alla consegna di quanto acquistato, è proprio la pratica dell’insinuazione al passivo. «Per quanto riguarda questa procedura, il termine per l’ammissione al passivo di creditori e di titolari di diritti reali e personali su beni mobili ed immobili di proprietà o in possesso dell’imprenditore è fissato al 20 settembre 2019. Fino a questa data è possibile inviare le proprie richieste all’indirizzo Pec del curatore scelto dal tribunale per seguire il fallimento. Il curatore è l’avv. Marco Angelo Russo e l’indirizzo pec a cui fare domanda è: [email protected]. ADICONSUM – conclude Busi - assiste i clienti nell’invio della PEC. Il rito fallimentare permetterà di capire quali e quanti sono i creditori e a quanto ammonta il debito. Il 22 ottobre 2019 è previsto l’esame dello stato passivo da parte del Giudice».

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