L’artigiano di Zanica morto in moto
Nessun segno di frenata alla curva

Non riesce a darsi pace Daniela, la sorella di Guido Ratti, il motociclista di 37 anni di Zanica che sabato sera, a Urgnano, in via Basella, ha perso la vita schiantandosi contro il cartello della segnaletica stradale che, all’altezza del ristorante «Antico Mulino», indica la presenza di una curva.

«Forse ha avuto un colpo di sonno o un improvviso malore. Non so. Resta solo il fatto che il suo triste destino ha voluto che c’entrasse in pieno quel cartello senza nemmeno provare a frenare». Già moltissime sono state le persone che, per tutta la giornata di domenica, si sono recate a fare le condoglianze ai suoi famigliari. Sulla dinamica dell’incidente mortale non ci sono dubbi. Ratti aveva cenato alla Basella di Urgano al bar ristorante «Il santuario». Dopodiché era montato in sella alla sua due ruote, una Ducati Monster, per dirigersi verso l’abitato di Urgnano. Non si può sapere se si stesse dirigendo al motoraduno di Cologno oppure in qualche altro locale della zona che era solito frequentare. Fatto sta che, arrivato alla curva che la via Basella compie all’altezza del ristorante «Antico Mulino» e che è completamente priva di illuminazione pubblica, è uscito di strada finendo contro un cartello della segnaletica stradale senza frenare: sull’asfalto, infatti, non è visibile alcun segno di frenata. Il trentasettenne è morto sul colpo.

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