La manina di Google

Geniale, friendly, ispira il sorriso. Sono tutti positivi i commenti del nuovo logo di Google che ciascuno di noi in questi giorni apprezza ad ogni ricerca web.

Geniale e friendly come i fondatori Larry Page e Sergey Brin, sempre sorridenti fino ai denti del giudizio come insegna la regola numero uno della West coast americana e come decreta la parola d’ordine dell’azienda («Non essere malvagio»). Del resto non potrebbero che essere felici nell’osservare il successo della loro creatura, diventata di gran lunga il sito più cliccato del mondo. Cosa che ha portato Page e Brin a mettere da parte rispettivamente 23 e 29 miliardi di dollari.

Della divertente animazione che presenta il nuovo logo ci è piaciuta soprattutto la mano che cancella il vecchio simbolo ripulendo lo schermo che dovrà ospitare la «friendly scritta». La stessa vecchia, abilissima e poliedrica manina utilizzata per cancellare le tasse in Italia. Proprio due giorni fa sono usciti i dati Agicom, abbastanza impietosi. In 13 anni di operatività nel nostro Paese, Google ha pagato 12 milioni di euro di imposte a fronte di un business che, solo nel 2014, è stato di 490 milioni. Bastano due conti per rilevare che Google è l’azienda che paga meno tasse sul suolo italiano e il motivo è semplice: codici alla mano poteva stabilire la sede fiscale in Irlanda e lo ha fatto. I governi stanno pensando a come rimediare al vuoto legislativo, l’Europa è sulle tracce del colosso di Mountain View per eccesso di posizione dominante. Ma si sa che quando si muove la politica i tempi diventano biblici. Nel frattempo Page e Brin sono sempre più sorridenti. Dev’essere divertente inventare la new economy e fare soldi utilizzando i metodi di quella vecchia.

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