Marx dall’estetista

In un’intervista al Corriere Tv, Alessandra Moretti, futura candidata Pd alla presidenza della Regione Veneto, ha quella luce negli occhi, quell’inconfondibile entusiasmo nei gesti che hanno solo gli innamorati.

E in effetti è innamorata la signora Moretti. È cotta per una persona specialissima, forse la migliore che abbia mai conosciuto. E come tutti gli innamorati parla sempre di lei, senza tregua. L’ha adocchiata per l’ultima volta qualche secondo prima allo specchio, quando ha visto la propria immagine riflessa nel vetro.

Svelato il mistero: la signora Moretti è invaghita di se stessa. Nel video non parla del Veneto, del Parlamento europeo che si accinge a lasciare pochi mesi dopo essere stata eletta, del fulmineo cambio di casacca da Bersani a Renzi. Parla solo di sè, delle sue innumerevoli virtù in ogni campo della vita. Racconta a noi poveri umani quanto è impegnativo il mestiere della pin up della politica: perché sei «er mejo» e gli invidiosetti ti attaccano, perché quelle altre rosicano, come si dice a Roma.

Ci racconta con orgoglio che va tutte le settimane dall’estetista. Alla faccia di tutte quelle donne che, anche in Veneto, non se lo possono permettere e fanno fatica ad arrivare a fine mese. E a scorno di quelle donne politiche di un tempo che Alessandra rottama senza pietà: «Quelle erano troppo austere - ha detto nella sostanza - mortificavano il proprio corpo».

Questo errore Wonder-Woman-Alessandra non lo commette di certo. E delle critiche se ne infischia. Anzi, come dice nell’intervista con virile espressione mussoliniana «se ne frega». Mica è una racchia qualunque, lei.

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