Atalanta, la permanenza di Gasperini da coniugare con la competitività della rosa

È la prima estate, da quando è a Bergamo, che Gian Piero Gasperini non ha esitato un istante nel rimanere sulla panchina nerazzurra, nonostante abbondassero le richieste.

Quale risposta dare se è la prima estate, da quando è a Bergamo, che Gian Piero Gasperini non ha esitato un istante nel rimanere sulla panchina nerazzurra nonostante abbondassero le richieste? Semplice: perché si sarà reso conto delle certificabili intenzioni della società di confezionargli un parco giocatori all’altezza, declinabili con gli ormai consolidati ambiziosi obiettivi. In altre parole il mister atalantino (quinto anno blindato a Zingonia) deve essersi ulteriormente convinto che gli operatori di mercato (gestiti dal direttore tecnico Giovanni Sartori) tengono ben presente che pure nella stagione sportiva 2021-2022 si dovrà strizzare l’occhio alle tre rassegne di grido, campionato, Europa e Coppa Italia. Ovvero ricalcare nel miglior modo possibile il copione degli eccellenti risultati portati a casa nel precedente quadriennio. E la campagna acquisti-cessioni in corso sta viaggiando in parallelo a questi presupposti. Ufficialmente se ne è andato il solo Gollini, peraltro sostituito da Musso, un portiere di medesima portata. Sembra in maniera concreta con le valigie pronte il centrale difensivo Romero la cui maglia, comunque, verrà consegnata ad un giocatore di egual caratura tecnica o giù di lì. Altre uscite importanti non sono nell’aria tranne quella eventuale di Ilicic. Sul suo conto la tifoseria è divisa a metà: chi ne desidererebbe la conferma e chi lo cederebbe addirittura a cuor leggero ricordando il rendimento del fantasioso trequartista a intermittenza nell’ultimo torneo.

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