Aeroporto, comitati preoccupati
«Serve tutela, non crescita»

I comitati aeroportuali all’attacco dopo la presentazione del nuovo Piano di sviluppo (Psa) di Orio al Serio: «Occorre un limite, non si può pensare solo allo sviluppo dello scalo».

Il nuovo piano di sviluppo aeroportuale scontenta non solo i sindaci dell’hinterland, ma anche i comitati che da tempo si battono per la compatibilità dello scalo bergamasco con i territori circostanti. «Indubbiamente c’è di che stare allegri: l’Arpa dice che l’aria che respiriamo è come quella di via Senato a Milano, va tutto bene e chi abita nei dintorni aeroportuali si lamenta per sport – commenta con ironia Mario Carsana, portavoce dei comitati aeroportuali di Bergamo, Bagnatica Orio al Serio, Grassobbio e Seriate – . Il nostro obiettivo rimane quello di stabilire un tetto per i voli: di certo quello di 100mila non è quello giusto. Con un numero di movimenti di gran lunga inferiore a questa soglia, infatti, siamo già vicini al collasso: ci troviamo in una situazione paradossale, in cui manca tutt’ora la zonizzazione acustica e in cui i voli notturni non sono stati minimamente scalfiti. Non si può considerare esclusivamente lo sviluppo economico, occorre tener presente anche la qualità della vita dei cittadini: è fondamentale lavorare, ma anche vivere bene, e chi vive nei dintorni aeroportuali sta soltanto sopravvivendo. Per questo motivo occorrono dei punti fermi, altrimenti questo rischia di essere un Piano di sviluppo con licenza di massacro». Anche dalle parti di Colognola e nei territori a Est si teme un possibile peggioramento della situazione.

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