Funghi, in Bergamasca è corsa ai porcini
Coldiretti, decalogo per una raccolta sicura

È partita anche nella Bergamasca la stagione dei funghi, con le piogge delle ultime settimane che hanno creato le condizioni favorevoli alla loro crescita. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti provinciale sull’inizio delle attività di raccolta, spinta dal ritorno di sole e alte temperature ma anche dalla voglia di trascorrere tempo libero all’aria aperta passeggiando tra i boschi.

Sul nostro territorio – precisa Coldiretti Bergamo – sono numerosi gli appassionati fungaioli che attendono questo momento della stagione. In Valle Brembana, in Val Seriana e nell’Alto Sebino la stagione è iniziata da pochi giorni, ma si prospetta buona, soprattutto per i porcini che si stanno sviluppando soprattutto nei boschi situati sui 1300 – 1400 metri di altitudine.

«La nascita dei funghi – sottolinea Coldiretti – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco».

Una risorsa importante per la Bergamasca che può contare complessivamente su oltre 110 mila ettari di bosco – precisa Coldiretti Bergamo su dati di Ersaf Lombardia -. L’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di «professionisti» impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.

È necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – consiglia Coldiretti Bergamo – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.

«Per i meno avventurosi che desiderano gustare comunque i funghi, il consiglio è quello di recarsi nelle aziende agrituristiche di Terranostra che li propongono nei loro menù tipici di questa stagione» commenta Coldiretti.

A chi invece desidera acquistarli, Coldiretti suggerisce di verificare l’indicazione del luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente. Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, compresi tartufi e funghi spontanei. «Una garanzia – continua Coldiretti - per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare. I funghi sono ricchi di proteine e fibre, poco calorici, poveri di sodio e ricchi di potassio e in Italia durante l’anno se ne consumano in media circa un chilo a testa».

Il Decalogo di Coldiretti per Il «Cacciatore di funghi»
– Documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche
– Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria
– Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia
– Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo
– In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati
– Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo.
– Non raccogliere funghi sconosciuti
– Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali
– Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio
- Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo

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