Il doppio ex Soldà: «Tengo alla Lazio
ma l’Atalanta può sognare»

Libero nella squadra di Sonetti e a Roma con Zoff, vede i nerazzurri in lotta
anche per il 4° posto, però in vista di lunedì avverte: «Immobile può essere devastante».

«Resto simpatizzante laziale, non si preoccupi». Roberto Soldà aspetta a Colognola, la sua residenza invernale (d’estate, per gentile intercessione della moglie romagnola, si trasferisce a Cervia), la sfida di lunedì fra nerazzurri bergamaschi e biancocelesti romani, le sue due vere squadre. Libero d’altri tempi con licenza d’impostare, a Bergamo dopo Mastropasqua e prima di Progna, è stato anche, nell’86/87, alla Juve, dove volevano farne il successore di Scirea. E al Como, la prima squadra, e al Verona del dopo scudetto, con Bagnoli (più di 200 gare in A). Ma fu Nedo Sonetti, in quell’Atalanta corsara della promozione ‘84 con Osti, Gentile, Vella, Agostinelli, Magrin, a lanciarlo (81 partite e 4 gol, in tre stagioni). E Dino Zoff, nella Lazietta di passaggio da Calleri a Cragnotti con Rubén Sosa, Riedle, Doll, Troglio, capitan Pin (attuale secondo di Prandelli al Genoa), a fargli gustare il calcio metropolitano (88 gare, dal 1989 al ‘92).

Lei farà il tifo per la Lazio, va bene, ma la squadra d’Inzaghi mica sta incantando. Non vince da sei partite e ha perduto pure giovedì in Europa League.
«Sono positivo. Saranno ancora più carichi. Poi quest’ultima sconfitta con i tedeschi che cosa vuole che conti? Hanno giocato le riserve. E la Lazio era già qualificata. Sì, lo so, i giornali rincareranno la dose. E le radio pure. Ma mica è la prima volta».

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