Il drone scopre una serra di marijuana
in un capannone. Un Arresto - Video

I droni in cielo di questi tempi non sono usati soltanto per controllare il rispetto delle regolare anti Covid-19, ma monitorano anche le aree verdi e coltivate per scoprire i coltivatori di marijuana. E zoomano anche sui capannoni.

I carabinieri di Villa d’Almè da tempo avevano nel mirino un 42enne di Iseo perché ai militari dell’Arma era arrivata una soffiata. Che diceva che nel capannone dell’azienda del 42enne si celava una coltivazione molto estesa di «erba». Il drone si è levato in volo martedì 21 aprile e ha notato un potente impianto votovoltaico sul tetto, ma anche un camino di aspirazione sovradimensionato. I carabinieri hanno così capito che le attrezzature sul tetto servivano per fare maturare le piante garantendo loro un sufficiente ricircolo di aria.

I militari dell’Arma si sono così presentati a casa del titolare dell’azienda che in pratica ha confessato e ha accompagnato i carabinieri nel capannone di Chiari: la serra di marijuana era nascosta dietro uno scaffale del suo capannone, in un’intercapedine realizzata su una parete dello stabile. C’era tutto quello che serviva: lampade solari, concimi, pompe ad alta pressione, essicatoi e vasche per la coltivazione idroponica.

Tante le piante: a piano terra 50 in fase di fioritura, 50 pronte alla raccolta e altre 400 a diverse fasi vegetative, oltre alle 8 piante madri dalle quali venivano ricavate le talee, trovate al piano rialzato. In totale 42 chili di marijuana del tipo Californian Orange. Il 42enne è finito in manette e agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

© RIPRODUZIONE RISERVATA