La crisi? Se ne parla di meno
«Il 20% in meno rispetto a due anni fa»

È una crisi meno subita e legata agli strumenti per uscirne nel Paese e in Europa. Anche le imprese crescono a fine 2015, con competitività positiva rispetto al 2014 e una velocità di ripresa in aumento.

Si apre il 2016 con un po’ meno di preoccupazione per la crisi. Se ne parla sempre di meno, con un dibattito sul tema in calo del 20% negli ultimi due anni. Lo dice una ricerca della Camera di Commercio di Milano.

Cambia anche la connotazione, che diventa più operativa e legata agli interventi di risoluzione della crisi o alla descrizione degli aspetti territoriali su cui occorre intervenire per far fronte. La crisi è infatti sempre più citata insieme all’Italia e all’Europa, insieme il 6% delle citazioni e alle variabili territoriali come (Grecia, Russia, Regione, Paesi…), con cui si tocca l’11% dei commenti sul tema.

Al primo posto delle valutazioni generali sulla crisi appare «nonostante la crisi», anch’esso con una connotazione positiva di uscita. I messaggi sulla crisi economica tout – court sono il 6% del totale in netto calo rispetto al 13% dello scorso anno. Con l’1,6% delle valutazioni entra una nuova componente, quella sociale e dell’impatto sulle famiglie.

A queste considerazioni, si aggiungano i dati su Milano, con le imprese in crescita e più veloci nella ripresa. A fine 2015 tengono le imprese per numero di attività, il tasso di crescita è del +0,2%. Importante anche il numero delle aziende: si superano le 293 mila rispetto alle 289 mila di un anno fa. Si registra un indice di competitività positivo, +4,5% a metà anno in crescita rispetto al +1,6% di fine 2014 e alla forte negatività dell’anno precedente (-9,4% ad aprile 2013). Più veloce anche la ripresa: l’indice di velocità non è più negativo (al +0% a metà 2015 rispetto al -6% di fine 2014).

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