«Ne abbiamo pieni i polmoni»
Biciclettata contro lo smog in città

Circa cento attivisti, simpatizzanti di Legambiente, semplici cittadini e una delegazione del Movimento 5 Stelle, sono scesi in piazza per dire alle istituzioni che «ne hanno pieni i polmoni». I numeri dello smog sono monitorati dall’associazione, che ieri ha deciso di manifestare pedalando sotto le sedi delle istituzioni.

La partenza da piazza Matteotti, per poi fare tappa sotto la sede di Regione Lombardia e poi in via Tasso, sotto il palazzo della Provincia. In sella alla sua bici (e con il suo bimbo nel seggiolino) Nicola Cremaschi, presidente di Legambiente Bergamo, che nei giorni scorsi, non si è certo tirato indietro nel criticare la scelta dell’assessore Leyla Ciagà di optare per le targhe alterne, il 28 e il 29 dicembre. Una lunga serie di critiche lanciate all’intera amministrazione di centrosinistra, il che fa pensare, viste le sensibilità politiche di un’associazione come Legambiente.

Domenica 3 gennaio le richieste agli amministratori, ufficializzate pedalando: «Chiediamo che Comune, Provincia e Regione si diano una mossa e costituiscano un protocollo di coordinamento – afferma Cremaschi -. Non è possibile arrivare a toccare i 51 microgrammi di polveri sottili per fare qualcosa. Per questo tocchiamo i luoghi simbolo, perché si crei un piano di azione valido per il medio e lungo periodo». Il presidente di Legambiente va oltre l’ordinanza delle targhe alterne, «un piano contro l’inquinamento significa intervenire anche sugli impianti di produzione della provincia, ragionare quando si devono creare nuove strade, penso ad un’opera come la Bergamo-Treviglio».

L’approccio della Giunta Gori al tema è stato fortemente polemizzato da Cremaschi, in una lettera (in parte pubblicata da L’Eco di Bergamo nei giorni scorsi) dai toni sarcastici. Anche ieri, il presidente di Legambiente Bergamo, si è appellato all’amministrazione comunale: “L’ordinanza è stata una delusione – spiega - perché se non c’è un pensiero sistemico non si va da nessuna parte, bisogna sostenere i cittadini proponendo scelte alternative all’auto. Basta vedere cosa è successo in altre città, dove sono state pedonalizzate delle aree: il commercio è ripartito e la vivibilità è migliorata”.

Rispetto alle polemiche contro l’assessore all’Ambiente Leyla Ciagà, travolta dalle critiche dei consiglieri di minoranza che hanno minacciato una mozione di sfiducia, Cremaschi va oltre: «Mi aspetto che parta un tavolo che coinvolga il mondo dell’associazionismo, come è stato annunciato, vediamo se Matteo Rossi manterrà la promessa – spiega Cremaschi -. Spero che l’assessore Ciagà prenda coscienza degli errori fatti e rilanci in positivo ad esempio ricoprendo un ruolo da protagonista al tavolo sull’inquinamento (convocato per oggi, ndr)». A sbandierare lenzuoli bianchi «no smog» e le bandiere gialle di Legambiente parecchi cittadini, tra cui membri dell’associazione «Italia Nostra». In sella alla propria bici per manifestare contro l’inquinamento anche consiglieri comunali come Ezio Deligios (Lista Gori) e l’ex assessore all’Ambiente Fausto Amorino che spiega come «le polveri sottili debbano essere tenute sotto controllo sempre». Presente, seppur da osservatore, il vicesindaco Sergio Gandi.

Totalmente schierato con Legambiente, il Movimento 5 Stelle, che tra i suoi cavalli di battaglia: «Siamo qui a rappresentare tutta la provincia – spiega Marcello Zenoni, consigliere comunale a Palazzo Frizzoni -. L’iniziativa coincide con gran parte nostro programma, a livello locale e nazionale. Le targhe alterne non ci hanno trovati favorevoli, perché è un metodo vecchio, ma neanche sfavorevoli, noi avevamo addirittura ipotizzato un blocco totale». Anche Fabio Gregorelli, collega in Consiglio comunale di Zenoni, sottolinea come va studiato un piano «b». Bisogna avere coraggio, agendo anche sul riscaldamento nelle case e l’aeroporto. Le targhe alterne possono andare bene, ma sono l’ennesima soluzione tampone».

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