Donizetti: via alla stagione di prosa
La grande novità Momix a febbraio

Alcuni elementi di novità, nel recupero di uno stile-Donizetti «old fashion». Si presenta così la nuova stagione della prosa cosiddetta maggiore, che inizia martedì 7 dicembre con la versione de «La tempesta» di Shakespeare.

Alcuni elementi di novità, nel recupero di uno stile-Donizetti «old fashion». Si presenta così la nuova stagione della prosa cosiddetta maggiore, che inizia martedì 7 dicembre con la versione de «La tempesta» di Shakespeare diretta da Andrea De Rosa, con Umberto Orsini e la coproduzione di Teatro Stabile di Napoli, Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro Eliseo.

In tutto, sono nove titoli da domani all'8 maggio, distribuiti in 55 repliche: un cartellone che oggi deve essere letto nel più ampio contesto in cui s'inserisce e che caratterizza il progetto dell'assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, in questo primo anno firmato dalla direzione artistica di Luigi Ceccarelli.

È questo il dato nuovo. In questa stagione il Teatro Donizetti e il Teatro Sociale in Città Alta - tra l'altro con un nuovo incremento negli abbonamenti - creano un sistema bipolare. Il Donizetti cessa di essere l'epicentro cittadino dell'attività teatrale definibile di fascia alta.

Ora l'offerta pubblica diretta (in proprio o in collaborazione pubblico-privato) si moltiplica – più di 40 spettacoli – e si articola su due sale, tra Donizetti e Sociale in Città Alta. Con La Casa delle Arti al Sociale dove si tengono gli «Altri percorsi» e ben altre nove rassegne. Il quale, oltre tutto, si inscrive in un sistema multisala più ampio, che include anche le due sale concesse in gestione ai privati, il Creberg Teatro Bergamo (Officine Smeraldo) e l'auditorium di piazza Libertà (Lab80 e Auditorium Arts).

Dopo aver scelto nelle scorse stagioni di riaffermare una concezione «forte» della prosa, ora il cartellone torna ad ospitare discipline e proposte differenti. La novità principale è la presenza in cartellone dei Momix, per la prima volta a Bergamo. Il gruppo ormai «di culto» di Moses Pendleton  porterà il suo «Bothanica», oltretutto con una doppia replica domenicale.

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