Brincadera e il grottesco «Sacchetti»
Ricerca di un proprio modo di morire

Sacchetti - in programma sabato 12 novembre a Urgnano - è uno spettacolo prodotto da Compagnia Brincadera. Arriva al pubblico dopo molti anni di lavoro. La scena è minimalista: uno scrittoio, una sedia, un registratore, pochi oggetti ordinari.

Sacchetti - in programma sabato 12 novembre a Urgnano - è uno spettacolo prodotto da Compagnia Brincadera. Arriva al pubblico dopo molti anni di lavoro. La scena è minimalista: uno scrittoio, una sedia, un registratore, pochi oggetti ordinari.

Due «pareti» di sacchetti di iuta, impilati e riempiti di polveri speciali. Insieme agli oggetti, in scena ci sono un uomo e un folletto. Il gioco teatrale sta nella ricerca di un sacchetto fra i tanti accumulati, ricerca che per l'uomo è iniziata da sempre. Da quando ricorda di sé. A lui invisibile, il folletto entra ed esce dalla scena con modi felpati. Lo aiuta nel cercare e accudisce. Ci gioca. Bonariamente lo scherza.

Sacchetti è la messinscena del rapporto inevitabile che ciascuno ha con la propria morte. Nel differirne e nell'anticiparne l'accadere, nella leggerezza paradossale che essa infonde, nella paura umbratile nascosta in ogni giorno, nelle differenti forme dell'esperienza tempo, nella convocazione di chi ha compiuto l'identico percorso, sul fil di ragno della memoria.

L'atmosfera è straniante, grottesca a tratti. La recitazione asciutta, quasi scarna. Mai naturalistica. I rimandi beckettiani e orientali, anche nei costumi e nel trucco. I testi sono poesia e narrazione (Dostoevskji, Tagore, Gualtieri, Totò, Paolini, Montale, Goisis). In altri casi linguaggio ordinario.

La musica un leit motiv (Sventa) che ritorna modificando struttura ritmica, strumentazione e arrangiamenti (Alberto Zanini). Gli ascolti del registratore sono voci grezze mescolate ai rumori e ai difetti della riproduzione. La luce, infine, discreta, è al servizio dell'intimità e della solitudine.

Il titolo e l'idea dello spettacolo vengono da un racconto di Giuseppe Goisis, contenuto in Un posto vale l'altro (PeQuod 2004). La storia di un uomo che, in un monastero tailandese trasformato in lazzaretto per malati terminali di Aids, cerca i resti cremati di un caro amico.

Regia: Giuseppe Goisis. Con: Walter Tiraboschi, Anna Zanetti. Musiche: Alberto Zanini. Assistenza tecnica e registrazioni: Alberto Benigni e Ruggero Bosso. Trucco: Laura Busetti.

Segnali Experimenta ormai da 23 anni, con oltre 200 spettacoli e oltre 26000 spettatori, è inserito nel progetto regionale «Circuiti Teatrali Lombardi» (ex «Altri Percorsi»). Promosso dall'Assessorato Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, propone in spazi decentrati e lontani dal consumo teatrale una produzione «diversa» rispetto a quella delle «stagioni ufficiali». Fa della «nuova drammaturgia», della «sperimentazione» e del «teatro di ricerca» la propria sostanza.

Spettacolo 12 novembre 2011, ore 21,30, all'Auditorium comunale di Urgnano. Costo del biglietto 10 euro. Per informazioni e prenotazioni: Laboratorio Teatro Officina, Telefono 035.891878, cellulare 340.4994795 www.laboratorioteatrofficina.it

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