Ardesio caccia via l’inverno
con la «Scasada del Zenerù»

Gennaio viene impersonato da uno strano pupazzo. Catturato e portato in piazza viene messo al rogo tra il frastuono dei tamburi Si comincia sabato sera con lo studioso delle tradizioni Giovanni Mocchi.

Prima una tenue fiammella, quindi il divampare del fuoco che via via brucia il fantoccio che raffigura Zenerù mentre tutt’intorno centinaia di giovani agitano, in modo forsennato, i campanacci. Il fuoco che incenerisce il fantoccio, evoca la cacciata del triste inverno con il suo freddo e gli acciacchi portati alle persone. Il suono dei campanacci, unito al rumore prodotto dai tamburi, trombe e quant’altro, come a voler sollecitare la Primavera a svegliarsi, al più presto con il suo tepore. Tutto questo ad Ardesio si ripete da molti anni il 31 gennaio, uno dei giorni della merla, i giorni più freddi (a parte quest’anno).

Un rituale che ha luogo sin dalla notte dei tempi in molti paesi dell’alta Valle del Serio, ma che solo ad Ardesio , con l’introduzione, anni fa, del pupazzo raffigurante Gennaio, vale a dire l’inverno, ha assunto una valenza tale da richiamare migliaia di spettatori e partecipanti dai paesi vicini e da tutta la Bergamasca.

Come sempre la «Scasada del Zenerù» viene organizzata dalla Pro Ardesio. Dice in merito il presidente del sodalizio, Simone Bonetti: «Ogni anno Zenerù, con diverse modalità, cerca di sfuggire al suo triste destino, quello di finire sul rogo. Ma sempre viene acciuffato e, dopo essere condotto alla berlina per le vie del paese, finisce sul rogo. Quest’anno Zenerù - secondo la fantasia degli “Amici del Zeneru”, tra i quali Flaminio Beretta, che ringrazio unitamente ai “Campanacci dell’Alta Valle Seriana - cercherà di fuggire scendendo dal Monte Secco con la “Trena”, una specie di slitta, carica oltremisura di sette sacchi di ceppi che intende vendere al mercato. Mentre scende lungo i ripidi pendii del monte, quasi sicuro di riuscire a fuggire, recita questa strana filastrocca: Porte ’zo / dé mut Sèc / sèt sach / dé soch sèch ( porto giù dal Monte Secco sette sacchi di ceppi secchi). Ma la gente lo attende sul Ponte Rino dove, dopo averlo spaventato con il suono dei campanacci, lo cattura e, fatto sfilare, tra un assordante rumore, per le vie del centro storico, lo accompagna fino alla piazza nei pressi dell’Ufficio postale, dove viene dato alle fiamme».

Tre sono gli appuntamenti importanti che caratterizzeranno la manifestazione 2016. Sabato 30 gennaio alle 20,30 presso il cineteatro dell’oratorio si terrà un convegno: «Zenerù di Ardesio: chi,come,dove,quando, ma soprattutto perché?”, relatore lo studioso di tradizioni, Giovanni Mocchi. Domenica nel pomeriggio il secondo appuntamento, con il ritrovo di tutti i ragazzi alle 14 all’oratorio, per la manifestazione «Aspettando la Scasada». Andrea Zanoletti sarà il regista del laboratorio «Tutti in Trena». Quindi, alle 16,30 i ragazzi, suonando i campanacci accompagneranno il «Baby Zenerù» per le vie di Ardesio, fino al luogo dove sarà dato alle fiamme. Infine, alle 20, l’atto finale: dal piazzale del Ponte Rino si muoverà il corteo del Zenerù che si concluderà, dopo un giro rumoroso per le vie del paese, con il rogo del fantoccio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA