Bergamo e Brescia, patto per Raffaello
Scambi di capolavori con la Carrara

Una convenzione quinquennale fra le due Fondazioni: la Carrara e la Tosio Martinengo di Brescia. L’accordo per scambi di capolavori suggellato con l’anteprima del Sanzio e il prestito del «Cristo Redentore».

Guglielmo Lochis e Paolo Tosio. Un bergamasco e un bresciano. Conti e collezionisti d’arte, ma soprattutto mecenati. Le loro strade sembrano incrociarsi sotto gli sguardi di due capolavori di Raffaello da loro donati alle rispettive città e che ora sono esposti all’Accademia Carrara, come anteprima della mostra «Raffaello e l’eco del mito» che si terrà da fine gennaio a maggio 2018.

Il prestito del «Cristo Redentore benedicente» del maestro urbinate, appartenente alla collezione della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, ora collocato a fianco del «San Sebastiano» della collezione Lochis, suggella un patto, un’alleanza strategica fra la Carrara di Bergamo e la Tosio di Brescia, volta a «valorizzare, conservare, scambiare, restaurare, promuovere studi e ricerche» del proprio patrimonio artistico e culturale. Ciò che nel gergo burocratico va sotto il nome di «convenzione quinquennale fra Fondazione Accademia Carrara e Fondazione Brescia Musei», «non può definirsi - ha detto Luigi Di Corato direttore della Fondazione bresciana - una semplice doppia firma per uno scambio di quadri», bensì «l’inizio di una collaborazione a beneficio delle cittadinanze». Alla presentazione dell’accordo sono intervenuti anche il sindaco Giorgio Gori («Si continua la sinergia sperimentata con il biglietto unico per le mostre di Malevic a Bergamo e Chagall a Brescia»), gli assessori alla cultura Nadia Ghisalberti e Laura Castelletti per Brescia, la direttrice della Fondazione Carrara Maria Cristina Rodeschini.

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