Diversi, ma sotto lo stesso cielo

Diversi, ma sotto lo stesso cieloAi corsi della Mediateca otto film a tema su immigrati, clandestinità, integrazione Pellicole da tutto il mondo: Belgio, Mauritania, Afghanistan, Burkina Faso

Giovedì 25 novembre ha inizio alla Mediateca di via Bonomelli 13 un corso di aggiornamento per docenti e studenti universitari dal titolo «Sotto lo stesso cielo-Cinema e intercultura». Saranno proiettati otto film ad hoc sui problemi degli immigrati, sulla clandestinità dei medesimi, sull’abbandono, sulla convivenza, sull’integrazione, sulla cooperazione, sulla speranza (al giovedì, ore 17, con ripetizione al venerdì, ore 15). Gli stessi film saranno poi analizzati (al venerdì, ore 17) da esperti vivisezionatori d’immagini. «La proposta - dicono i promotori - risponde alle richieste attuali della società e della scuola per una conoscenza dell’alterità culturale e di riflessione sulle possibili forme di cooperazione multiculturale».

Ecco date e titoli: 25 e 26 novembre: «La promesse» di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Belgio); 2 e 3 dicembre: «Aspettando la felicità» di Abderrahmane Sissako (Mauritania); 9 e 10 dicembre: «Osama» di Siddiq Barmak (Afghanistan del dopo Talebani); 16 e 17 dicembre: «Il grido del cuore» di Idrissa Ouedraogo (Burkina Faso); 13 e 14 gennaio: «Kirikù e la strega Karabà» di Michel Ocelot (Belgio, film di animazione); 20 e 21 gennaio: «Chaos» di Coline Serreau (Francia); 27 e 28 gennaio: «Piccoli affari sporchi» di Stephen Frears (Gran Bretagna); 3 e 4 febbraio: «Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano» di François Dupeyron (Francia).

Ma non finisce qui. Un «evento speciale» sarà dedicato, nel febbraio 2005, a Samir, nome che vale anche come cognome, regista elvetico di origine irachena che «testimonia la complessità razziale esistente oggi in Svizzera, un paese davvero multiculturale».

Sono previsti cinque film, di cui tre sono cortometraggi, in lingua originale con traduzione simultanea. Giovedì 12 febbraio (ore 16,30): «Stummfilm», primo cortometraggio di Samir (1984), una satira del cinema muto; «La Eta Knabino», girato in digitale e narrato in esperanto; «Babylon 2», saggio sull’emigrazione, il razzismo, l’identità e i media in Svizzera. Venerdì 11 febbraio: «Projecziuns Tibetanas», sui 1.500 tibetani rifugiati in diversi Cantoni svizzeri dopo l’esilio del Dalai Lama; «Forget Baghdad», sul tormentato destino degli ebrei comunisti iracheni.

Un secondo corso di aggiornamento, sempre con otto film e otto incontri, si terrà dal 17 febbraio al 15 aprile e avrà per attualissimo tema «Il cinema dei videogiochi», ossia videogame e playstations sono cinema? L’arroventata risposta a Yu-Gi-Oh.

Per informazioni

Telefono 035/320828.

(23/11/2004)

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