Gli «Altri percorsi» del fine settimana

Gli «Altri percorsi» del fine settimanaPorta lontano, il fine-settimana degli «Altri percorsi», e invita ad esplorare territori nuovi, della coscienza e dell’esperienza. Sono territori estetici quelli di Alexei Merkushev, attore, danzatore e mimo russo di eccezionale livello, già membro dei Derevo, che presenta all’auditorium comunale di Urgnano il suo recente Uncle Wolodja.

Sono i territori della spiritualità quelli evocati da Francesco di terra e di vento, lo spettacolo di Teatro Minimo in scena domenica e lunedì all’auditorium di piazza Libertà di Bergamo.

Il primo fa parte della rassegna organizzata dal Laboratorio Teatro Officina, il secondo è incluso nel cartellone degli «Altri percorsi» del Teatro Donizetti.

Ad attrarre l’attenzione è in primo luogo la presenza di Merkushev (ore 21.30, €. 10/8,5 con coupon de «L’Eco di Bergamo», info: [email protected], tel. 035-891878).

L’artista russo ha intrapreso da qualche stagione un percorso individuale, pur continuando a collaborare con i Derevo, che ha fondato nel 1987 insieme ad Anton Adassinsky. I Derevo sono stati il primo gruppo underground russo, gli esponenti di punta della generazione di artisti emersa negli ultimi anni della perestrojika gorbacioviana. In spettacoli come The Rider, Once e La divina commedia hanno interpretato e dato corpo alle inquietudini della società postsovietica, nutrendo il proprio teatro di una forte interrogazione sulla condizione umana.

Sul piano del linguaggio, i Derevo sono autori di una felice sintesi fra danza, mimo, teatro gestuale e lavoro scenotecnico, capace di raggiungere straordinari punti di virtuosismo e di esplodere in una sorta di anarchismo formale. Sono diventati presto molto noti in occidente - attraverso l’ospitale scena tedesca - e negli ultimi dieci anni hanno fatto strage di premi e riconoscimenti, da quelli ai festival di Belgrado e di Périgeuxin Francia, dal Fringe Festival di Edimburgo al Premio della Critica messicana (per Once).

Da solo, Merkushev ha avviato alcune collaborazioni italiane e ha presentato Exorcism e Net Wedding alle Olimpiadi del teatro di Mosca dello scorso anno. Uncle Wolodja, candidato al Total Theatre Award all’ultimo Fringe Festival di Edimburgo, è un viaggio interiore dentro la mente e i sogni di un personaggio grottesco. Sfortunato, solo, ai confini della realtà, Wolodja compie un’incursione nei territori dell’immaginazione, alla ricerca di un senso e di un nuovo rapporto con il mondo, sullo sfondo, una grande città ripresa di notte.

Per quanto riguarda Francesco di terra e di vento del Teatro Minimo (ore 20.30, €. 10,3/7,8, info: teatro.gaetano-donizetti.com, tel. 035-4160602), si tratta di una narrazione a più voci, scritta da Umberto Zanoletti, anche regista, e da Giulio Minuscoli.

Lo spettacolo descrive alcuni episodi della vita di San Francesco - e più ancora ne tratteggia la figura - attraverso il racconto di tre dei suoi frati, interpretati da Michele Cremaschi, Antonio Russo e Gianluca Soren. L’idea è cogliere Francesco nella sua umanità.

La scelta di adottare il punto di vista dei suoi primi seguaci non solo traduce sul piano scenico la ricchezza delle fonti storiografiche francescane, da cui deriva il testo dello spettacolo, ma consente di raccontare il santo assisiate attraverso l’ammirato stupore di chi vi si accosta per la prima volta. Con questo spettacolo, il Donizetti apre, come già l’anno scorso con Nessuno tocchi Caino di Teatro Prova, una "finestra" sulla produzione bergamasca. Inoltre, Francesco di terra e di vento - che nasce da una richiesta dei Frati Cappuccini lombardi - si lega a Giovanna che immaginò Dio di Silvia Frasson, completando un breve percorso, interno al cartellone, sul confronto con la santità.

(27/02/2003)

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