Il Carcano di Milano chiude Bosetti lo compra e lo salva

Il teatro a chi lo fa. Niente paura, non è uno slogan di rivendicazione politica. È la storia più piccola, postnatalizia e addirittura a lieto fine del Teatro Carcano di Milano, che rischiava di essere venduto e destinato ad altra utilizzazione, cioè distrutto come teatro. Giulio Bosetti e un gruppo di attori e organizzatori, che già vi lavorano, l’hanno comprato. Così la gloriosa sala, che vanta due secoli di storia (e che storia!) alle spalle, continuerà ad esistere.

«È questa - ci ha dichiarato Bosetti - la notizia più importante per chi ama il teatro, al di là del fatto personale. Il Carcano è uno dei teatri italiani più prestigiosi, è un pezzo di storia di Milano, di tutti, che stava per sparire». Si è trattato di un vero e proprio salvataggio. Tre anni fa la proprietà, al momento del rinnovo del contratto di locazione, ha fatto sapere che avrebbe venduto a terzi l’immobile, se gli stessi gestori non avessero proceduto all’acquisto alla fine del triennio. Prezzo: sette miliardi di lire.

L’attore bergamasco, Marina Bonfigli, Sergio Fantoni, Fioravante Cozzaglio, Riccardo Pastorello, Nicoletta Rizzato, Graziano Nevi, Luigi Stippelli e Primo Daolio si sono costituiti in società, la Epon Srl, e si sono fatti avanti. L’atto formale d’acquisto sarà sottoscritto il prossimo 16 gennaio. Sono tutti teatranti - attori, produttori, organizzatori, amministratori - tranne Daolio, che è genero di Bosetti e di mestiere fa il medico.

Così un gruppo di privati ha evitato che si facesse polpette di una delle testimonianze più forti dell’identità collettiva milanese e lombarda: «Il palcoscenico del Carcano - racconta Bosetti - ha ospitato le "prime" di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, per limitarsi solo a due nomi. Dal 1803 ad oggi ha avuto una parte importante per la crescita civile e culturale del nostro paese».

(03/01/2004)

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