«Omaggio a Mario Sironi», protagonista del Novecento

Presso le sale della Galleria d’arte moderna e contemporanea, via S. Tomaso 53, è in corso una mostra delle opere di Mario Sironi, uno degli esponenti più significativi della pittura del Novecento italiano.

Nato a Sassari il 12 maggio 1885, Mario Sironi, abbandonati gli studi alla facoltà di ingegneria, si trasferì a Roma dove frequentò l’Accademia di Belle Arti e dove ebbe contatti personali con artisti già affermati quali Balla, Severini e Boccioni. In seguito aderì alla corrente pittorica del futurismo e nel 1920 firmò don Dudreville, Funi e Russolo il manifesto «Contro tutti i ritorni in pittura»,che costituisce la premessa alla nascita del Novecento. In questo periodo Mario Sironi incominciò a sviluppare il tema delle «Periferie», o «Passaggi urbani», secondo concezioni e modi personali ormai al di là della sua passata esperienza futurista. Impegnativo fu il graduale evolversi della pittura dell’artista che, dopo un breve periodo d’esperienza con il divisionismo, il suo successivo accostamento al futurismo e alla metafisica, approdò poi definitivamente alla «rivoluzione» del Novecento. È così che Sironi, alla stregua degli altri grandi artisti suoi contemporanei come Picasso, De Chirico, Carrà, si mette a dipingere «cultura», secondo l’affermazione di autorevoli critici e, pur con diversi intenti, fa scaturire in parte un medesimo risultato, quello cioè «di allontanarsi dalla natura e narrare in forme plastiche i miti dell’uomo occidentale».

È così che si può spiegare la concettualità dell’arte di Mario Sironi, per la quale egli non dipinse affatto per il salotto o per il museo, bensì per «raggiungere un ideale antiborghese che reclama all’arte una funzione sociale e decorativa» per essere a contatto con la collettività. Si spiegano in tal modo i dipinti a carattere sociale, i suoi maestosi murales che illustrano periferie di città, fabbriche con ciminiere fumanti, mentre per i dipinti a piccolo formato, quelli particolarmente incentrati sulla figura, è l’uomo con le sue attività, il suo lavoro, e pure i suoi momenti di quiete e di riposo. In una parola, Mario Sironi interpreta il mondo a lui coevo, le situazioni sociali, la visione di una realtà nel suo contesto più vero e, nello stesso tempo, più umano.

Informazioni utili:

Durata della mostra: fino al 28 agosto

Orari d’apertura: da martedì a domenica 10-13; 15-18.45.

Info GAMeC: 035/399528; www.gamec.it

(29/07/2004)

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