Crespi, l’antica centrale torna a splendere
Turbine accese e apre al pubblico - Video

Si inaugura venerdì 16 settembre l’impianto idroelettrico recuperato da Adda Energi. Era chiuso da vent’anni. Nell’ex casa del custode l’accoglienza dei visitatori.

Torna a splendere la centrale idroelettrica di Crespi d’Adda, a Capriate San Gervasio. L’impianto sul fiume, realizzato nel 1909, è uno dei gioielli del villaggio: pavimento in parquet, ceramiche alle pareti, decorazioni floreali, i tre possenti alternatori a occupare il salone. Che nel tempo è stato purtroppo oggetto di saccheggi: sono spariti l’orologio, uno dei misuratori di potenza della «sala comandi», persino una scala a chiocciola in ferro battuto. Ora però, dopo una ventina d’anni di silenzio, le turbine (spente a suo tempo in contemporanea con la disattivazione dei principali reparti produttivi della fabbrica) si sono rimesse in moto grazie all’intervento di Adda Energi, che dopo aver acquisito gli spazi ha messo mano, con interventi conservativi, alla centrale, alla vicina casa del custode e all’edificio Enel: l’investimento complessivo è stato di 3,6 milioni di euro.

L’inaugurazione, venerdì alle 18 alla presenza anche dell’assessore regionale alle Culture Cristina Cappellini e del presidente della Provincia Matteo Rossi, aprirà la stagione delle visite (sempre su prenotazione per ragioni di sicurezza: informazioni su www.crespidaddaunesco.org): in molti potranno approfittare del weekend dei «Crespi Days» per farsi guidare tra le stanze che raccontano un pezzetto di storia del villaggio e del suo rapporto con il fiume. Gli ultimi ritocchi sono in corso proprio in questi giorni, tra pulizie e tagli della vegetazione. In attesa dell’inaugurazione, ecco un filmato realizzato da Rai Cultura in collaborazione con Associazione Crespi d’Adda per scoprire (o riscoprire) la storia di questo magnifico villaggio operaio.

Un altro dei punti centrali per la rinascita del villaggio di Crespi è il recupero della fabbrica, di proprietà del Gruppo Percassi (che qui vuole portare anche la propria sede). Dopo le turbolenze che hanno caratterizzato l’inizio del 2016, con la rottura delle trattative da parte del privato per divergenze con il Comune, nei mesi scorsi si è riallacciato il dialogo, tornando al tavolo in modo allargato, con Regione (che ha assunto un ruolo di regia) e Provincia. L’idea è di sottoscrivere un accordo di programma sull’intervento da mettere in atto.

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