«Da Londra a Monaco
Ma ora torno a Colzate»

Un cerchio che si chiude, o forse una nuova tappa della vita. Suejen Perani, 31 anni, è originaria di Colzate. Potremmo definirla una neuroscienziata con la passione per il marketing e la moda che si muove tra Londra, Monaco e la Valle Seriana. Sempre in movimento, dopo anni vissuti all’estero, ha meditato ora un rientro nel suo paese d’origine. Con un cambio radicale di vita. Ma partiamo dagli studi all’Università degli studi di Milano.

«Durante la laurea triennale in Psicologia, ho effettuato la prima grande scelta della mia vita – racconta Suejen Perani –: trasferirmi a Londra, da sola, per completare il percorso di studi. Era il 2010. La paura era tanta ma sono sempre stata affascinata dalle sfide. Per ovviare ai primi ostacoli rappresentati dalla lingua e dall’esperienza nel campo richiesta dalle università inglesi, ho frequentato un corso di lingua di tre mesi a Edimburgo e ho lavorato come ricercatrice volontaria all’Università di Kingston Upon Hull. Solo così ho potuto assicurarmi un posto alla Birkbeck University e University College of London e beneficiare di tutto ciò che una città come Londra può offrire: libertà, divertimenti, cultura, ma anche eccezionali opportunità di crescita professionale».

«A livello accademico, non ho solo conseguito un Master in Science (Msc) ma mi sono affermata come neuroscienziata clinica con un Dottorato di ricerca (PhD) e un posto come ricercatrice (Post-Doc) al King’s College London e University College London, due tra i migliori centri mondiali che concorrono con Oxford e Cambridge. Quella che doveva essere una breve parentesi all’estero è diventata invece una tappa fondamentale della mia vita. Dieci anni splendidi, ricchi di esperienze e di opportunità, culminati con un premio per la migliore ricerca clinica in epilessia pubblicata nel 2018, premio ritirato alla più grande conferenza internazionale per l’epilessia a Bangkok».

Le sfide per Suejen non sono finite qui. «Proprio quando dentro di me sentivo la necessità di progredire a livello professionale – spiega la giovane – conobbi il mio successivo datore di lavoro. Si trattava di un’azienda che produceva parte del materiale da noi utilizzato in ambito scientifico. Mi proponeva un impiego da sales & marketing manager, qualcosa di completamente nuovo per me. Ma, come dicevo, le sfide mi sono sempre piaciute. A maggior ragione questa, dato che l’azienda si trovava a Monaco di Baviera. Dunque, da un giorno all’altro, nel giugno 2018, passai dall’ambiente universitario a quello industriale. L’impatto con Monaco è stato buono. A livello di qualità della vita è probabilmente tra i top europei: efficienza, pulizia, organizzazione. Non ho avuto difficoltà ad ambientarmi, anche perchè la comunità italiana è molto radicata. Ho trovato maggiore difficoltà invece ad integrarmi con i bavaresi. Non tanto a livello culturale – Bergamo e Monaco in realtà non sono così diverse – quanto per il linguaggio. Imparare il tedesco è uno sforzo molto intenso, e finchè non lo si padroneggia a pieno è difficile integrarsi completamente. Di Monaco mi mancheranno i laghi bavaresi perchè sono bellissime piscine a cielo aperto. Mi mancheranno i miei amici e la libertà che c’è di passeggiare con il proprio cane senza averlo al guinzaglio».

«L’esperienza professionale, invece – prosegue Suejen – non mi ha entusiasmato completamente. Mi sono imbattuta in un’azienda vecchio stampo. Ma questa esperienza mi ha fatto scoprire una cosa: adoro vendere! Mi piace gestire clienti, presentare articoli, negoziare. E allora, una grande domanda: perchè dedicarmi anima e corpo alla vendita di prodotti altrui, quando le mie nuove competenze potrebbero essere utili alla sartoria di mia madre? Proprio lei, che in tutti questi anni in giro per il mondo mi ha supportata, consolata, spalleggiata. Lei era sempre lì, nella sua piccola sartoria di Vertova a realizzare abiti meravigliosi, di cui ovviamente mi impossessavo ogni volta che tornavo a trovarla... Ebbene, erano talmente belli che dovevo fare in modo che tutti li conoscessero, che tutti provassero la soddisfazione di indossare un vero abito sartoriale su misura fatto da “Linea Lena”».

«Dunque, ancora una volta una scelta difficile. Lasciare una carriera estremamente avviata nel campo delle neuroscienze? Rinunciare a uno stipendio notevole, a una tra le città più organizzate del mondo? Ebbene, sì – dice Suejen –. Ho dato le dimissioni due settimane fa, con tre mesi di preavviso. Nel frattempo, appena ho la possibilità lavoro sulla creazione del sito, sulle fotografie e sull’organizzazione di questo nuovo progetto. Con il lavoro qui a Monaco ho imparato che ogni settore del mercato, ogni azienda, indipendentemente dal prodotto che vende, deve implementare una strategia personale per raggiungere obiettivi economici. Quindi, nonostante io abbia un background scientifico, sono nata nel campo della moda e penso che imparerò facilmente e velocemente come districarmi in questo settore creando la strategia commerciale idonea per allargare il nostro mercato».

«Paura – confessa la neuroscienziata –? Tantissima. Di certezze neanche l’ombra. Ma ho fiducia in me stessa, so che posso riuscire anche in questo nuovo progetto, e quando accadrà... beh, la soddisfazione che ne trarrò sarà cento volte superiore a qualunque altro successo professionale che avrei mai potuto ottenere altrove. Dopo essere stata cittadina del mondo, quello di rientrare a casa potrebbe sembrare un passo indietro. Ma nulla esclude che possa essere anche questa una tappa temporanea, quindi nel frattempo mi godrò le mie montagne, la mia famiglia, le mie vecchie amicizie».

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