Tragedia e sgomento a Trescore, bambina di 9 anni muore travolta dal cancello di casa

Trescore Balneario La piccola è spirata all’ospedale «Papa Giovanni» di Bergamo. Secondo le prime ricostruzioni, un perno si sarebbe sganciato causando la caduta della pesante struttura metallica.

Un dolore atroce, angosciante. Una tragedia che non lascia pace: perdere un bambino nel posto più sicuro dove dovrebbe sentirsi, la propria casa. Tra un gioco e l’altro. Poco prima dell’ora di cena.

La tragedia che ha colpito ieri sera la famiglia Bena di Trescore Balneario si è consumata nel giro di poche ore che sono sembrate secoli. Prima l’incidente, appena fuori dall’uscio di casa, poi i soccorsi dati dai vicini e dal personale del 118 accorso sul posto. E la corsa verso l’ospedale, le prime urgenti cure e quell’angoscia mista a rabbia di chi deve alzare le mani e arrendersi. L’incidente intorno alle 19,30 sullo scivolo che si stacca dalla via Muratello, la strada che sale verso la collina che porta verso Cenate Sopra, e conduce dentro la villa bifamiliare, al civico 46.

Federica, la piccola di casa, nove anni appena, era lì, e in un soffio è rimasta travolta dal grande cancello che delimita la proprietà. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime ai primi soccorritori: il cancello l’ha travolta in pieno e Federica ha perso i sensi, senza più tornare cosciente.

I primi soccorsi

A casa si trovava la madre Cristina e il fratello maggiore che, accortisi di quanto era successo, hanno cercato di soccorrere la piccola, attirando anche alcune persone che abitano nelle vicinanze. Sono stati loro i primi a prestare i primi soccorsi: il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca, manovre che poi hanno proseguite anche i soccorritori inviati dalla centrale operativa dell’Areu, giunti con un’ambulanza. La stessa ambulanza che ha poi trasportato Federica al «Papa Giovani XXIII» di Bergamo in condizioni gravissime.

«È stato tutto improvviso, inspiegabile, terribile - è la testimonianza di una persona che si trovava ieri sul posto -: pare che si sia staccato un perno, all’improvviso, causando la caduta del cancello». Una recinzione pesante, pare di 3-4 quintali. La bambina si trovava proprio lì ed è stata travolta. È stato il tonfo provocato dalla caduta del cancello metallico, una struttura piena, a mettere in allarme mamma e fratello di Federica che, trovandola a terra con il peso dell’inferriata sopra il suo corpo, hanno cercato di sollevarla, iniziando poi a praticarle i primi soccorsi. Ma i traumi da schiacciamento erano troppo gravi: la corsa in ospedale si è rivelata purtroppo inutile e il cuore di Federica ha smesso di battere.

Ma tutti, in via Muratello, hanno sperato fino all’ultimo che la dolce piccola dal visino d’angelo - ruolo che aveva ricoperto lo scorso Natale, nel presepio vivente messo in scena nella località Canton - potesse superare questa dura battaglia.

Tutti ci speravano: i vicini di casa corsi a soccorrerla, mamma Cristina, papà Enrico arrivato di corsa dal lavoro, il fratello di 14 anni. E quando i carabinieri - che erano giunti una prima volta al civico 46 dopo l’incidente, per i rilievi - sono tornati alla villetta per comunicare la terribile notizia, mamma Cristina è stata sopraffatta da un malore, tanto che in via Muratello è stata inviata una seconda ambulanza, il cui personale le ha prestato le cure del caso. Di Federica conoscenti e compagni di scuola, della quarta elementare in paese, conserveranno per sempre l’allegria e la vivacità tipica della sua età. «Una splendida bambina - ricorda una vicina di casa -: non riusciamo a credere di averla persa». Così come il sindaco Danny Benedetti si dice «sconvolto. Siamo vicini alla famiglia in questo momento, la comunità si stringe vicino ai genitori e al fratello della piccola».

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