I «Luoghi del Cuore» della Bergamasca
A metà del viaggio trainano città e valli

Nel censimento del fai, Bergamo è saldamente terza in Italia e nelle prime 100 ci sono il borgo di Sparavera (58°) e la Diga del Gleno (66a). Si vota fino al 15 dicembre.

Bergamo e la sua provincia hanno pagato un prezzo altissimo a causa del Covid-19. E ancora abbiamo negli occhi le terribili immagini dei carri militari che trasportano le bare dei defunti fuori città, nelle orecchie le sirene delle ambulanze che per settimane hanno suonato ininterrottamente, giorno e notte. Sono stati mesi davvero difficili per i bergamaschi che, però, già durante il lockdown, fedeli al proprio essere, divenuto ormai motto, #molamia, hanno progettato la propria ripartenza.

Una ripartenza che non poteva non porre le basi sul proprio territorio, straripante di luoghi intrisi di storia e cultura e di bellezze artistiche. Un territorio che sta facendo il pieno di voti alla 10a edizione de «I luoghi del cuore», il censimento nazionale dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal Fondo per l’ambiente italiano (Fai) in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Più o meno a metà strada del censimento (iniziato il 6 maggio, finisce il 15 dicembre), con oltre 650 mila voti raccolti per più di 30 mila luoghi in Italia, la città di Bergamo è attualmente al terzo posto assoluto della classifica generale - con 10.630 voti - che vede attualmente in vetta il Castello e parco di Sammezzano, a Reggello (Firenze) con 15.421 voti, e al secondo posto il Ponte dell’acquedotto della Gravina, in Puglia, a soli 200 voti con ancora quattro mesi di tempo per recuperare.

Non solo Bergamo, però, ma anche le valli e il resto della provincia si stanno ritagliando un posto importante nella classifica generale. Tra le prime 100 posizioni trovano posto altri quattro luoghi bergamaschi: il piccolo borgo di Sparavera, 58° con 1.467 voti, caratteristico nucleo abitato stabilmente da quattro persone, che sorge a 960 metri in Alta Valle Brembana, nel Comune di Mezzoldo: deve il suo nome al toponimo lombardo «sparavee», ovvero sparviere; la Diga del Gleno, 66o con 1.389 voti, lo sbarramento in Comune di Vilminore, Valle di Scalve: il 1° dicembre 1923, quando l’invaso si era completamente riempito da poche ore, crollò, riversando a valle milioni di metri cubi d’acqua che travolsero e cancellarono interi paesi, causando centinaia di vittime.

C’è poi nei primi 100 la chiesa di Groppino e il suo cuore sacro, a Piario, 79° con 1.281 voti, e il santuario della Madonna di Prada, a Mapello, 99° con 1.103 voti, situato all’esterno degli insediamenti abitativi in un luogo di rara bellezza. Ad oggi, poi, dei 34 luoghi che nel Nord Italia hanno superato i mille voti, ben sei sono bergamaschi: tra i cinque prima citati, nella top 100 c’è l’oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano, 102° in classifica generale con 1.086 voti, una piccola costruzione in cotto e la facciata del XVI secolo.

La provincia di Bergamo si distingue anche nelle due speciali classifiche di questa decima edizione del censimento Fai. Tra i «Luoghi storici della salute» troviamo, tra gli altri, la casa dell’Orfano Monsignor Antonietti, a Clusone, l’ex ospedale Maggiore di Bergamo e il parco termale delle Fonti di Gaverina, a Gaverina Terme. Mentre per l’«Italia sopra i 600 metri» fanno parte delle prime posizioni ancora l’antico borgo di Sparavera e la Diga del Gleno, oltre che il santuario della Santissima Trinità di Casnigo, il borgo medievale di Piazzolo ad Ardesio, la chiesa di San Defendente a Roncola e la Fucina di Teveno. Tanti, quindi, i luoghi riconosciuti in tutta Italia, cuore della ripartenza e che sperano di scalare ulteriori posizioni in classifica e di accedere poi, dopo il censimento, che termina il 15 dicembre, alla selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di duemila voti, che il Fai sosterrà economicamente con Intesa Sanpaolo. Si vota fino a metà dicembre sul sito del Fai.

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