L’ultimo saluto a don Lino. Il Vescovo: «Uomo colto ed educato, era un piacere conversare con lui»

La parrocchiale della Malpensata ha dato l’ultimo saluto a don Lino Lazzari, scomparso martedì all’età di 93 anni.

La chiesa non è riuscita a contenere tutti i fedeli, gli amici e i conoscenti che hanno voluto presenziare alla cerimonia funebre, celebrata dal vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi e dal parroco della Malpensata don Claudio Del Monte, che gli è stato vicino fino all’ultimo.

Ai funerali erano presenti numerosi rappresentanti delle associazioni, del mondo dell’imprenditoria e dell’arte, la grande passione di don Lino, che nella vita ha sempre ricercato il bello nella sua immensa fede. A fine cerimonia la salma è stata trasportata a Cologno al Serio, suo paese natale, per la tumulazione. «Don Lino aveva un carattere fine ed educato - lo ricorda così il vescovo di Bergamo -. Era un piacere conversare con lui. Mi scriveva sempre per testimoniare la sua vicinanza e la preghiera, com un apostolo con il suo discepolo».

Nato il 16 agosto 1928 a Cologno al Serio, e battezzato con il nome di Pancrazio, da tutti è sempre stato chiamato Lino. In possesso del diploma di Scuola superiore di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, che allora aveva una sede anche in Città Alta, ha maturato in Seminario la passione per il giornalismo scrivendo sul mensile «Alere», che allora era un semplice ciclostilato. Dopo l’ordinazione sacerdotale è stato coadiutore parrocchiale di Almenno San Salvatore (1952-61) e Zanica (1961-65), dove ha puntato molto sul cinema e sul teatro per educare e far crescere i suoi giovani e dove ha continuato a coltivare la sua passione per il giornalismo scrivendo sui bollettini parrocchiali. Un giorno, in gita a Venezia con i suoi giovani, riesce a farsi ricevere dall’allora cardinale patriarca Angelo Giuseppe Roncalli, che parlò in dialetto bergamasco.

Dal 1965 la parrocchia di don Lazzari è il mondo della stampa cattolica locale: segretario dell’Opera buona stampa (1965-69), redattore de L’Eco di Bergamo ininterrottamente dal 1967, occupandosi soprattutto di cronaca religiosa, anniversari e critiche d’arte. Per L’Eco ha continuato fino all’ultimo a curare la rubrica «Le parole che ti direi».

Don Lazzari è stato anche direttore dell’allora settimanale diocesano «La nostra Domenica» (1979-90). Come critico d’arte è stato chiamato molte volte a far parte di giurie, senza contare i suoi contributi e recensioni su mostre o artisti, confluiti in numerose pubblicazioni. Dal 1967 ha vissuto nella parrocchia cittadina di Santa Croce alla Malpensata, dove aiutava nelle celebrazioni e nella stesura del notiziario parrocchiale. Nel 2004 gli è stata conferita l’onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica italiana, nel 2019 ha ricevuto una medaglia d’oro dall’Ordine dei giornalisti di Lombardia per il 50° di iscrizione. Proprio lo scorso giugno, nella parrocchia della Malpensata, era stata organizzata una festa in occasione del suo 69° di ordinazione sacerdotale, ricevuta nel Duomo di Bergamo il 7 giugno 1952.

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