Tram, si allargherà la stazione Teb
Nuova banchina in arrivo e più corse

L’intesa tra Comune, Ferrovie e Teb è cosa praticamente fatta. Nelle ore di punta si mira a un servizio ogni 5 minuti, ma per questo bisogna utilizzare il terzo binario.

Il binario per esserci c’è già, è la banchina che manca. Ovvero il marciapiede dove far salire e scendere la gente dal tram. Ora anche questa vicenda sembra aver imboccato la direzione giusta. Bocche cucite su tutti i fronti, ma l’intesa tra Comune, Ferrovie e Teb – la società che gestisce il tram delle valli – è cosa praticamente fatta.

Un lavoro multipartisan e a più livelli: Palafrizzoni, Teb, le interrogazioni parlamentari e il pressing dei leghisti Daniele Belotti alla Camera e Simona Pergreffi al Senato. Tutto per convincere Sistemi Urbani, una delle molteplici società della galassia delle Ferrovie dello Stato, a mollare l’osso. Nella fattispecie una striscia di terreno di 60 metri per 1,5 tra la stazione della Teb e il parcheggio a servizio di quella ferroviaria. I binari del tram sono già tre: due sono separati dalla banchina in funzione, il terzo è lì, praticamente attaccato alla recinzione del parcheggio e di fatto non utilizzabile per il carico-scarico dell’utenza, ma fondamentale per il potenziamento del servizio, soprattutto nelle ore di punta. Attualmente la frequenza in questa fascia oraria è di 7 minuti a corsa, il che vuol dire 8 all’ora, più o meno. Per scendere a una corsa ogni 5 minuti, obiettivo dichiarato della Teb, serve la banchina che permetta di utilizzare anche il terzo binario.

Il problema sta nel fatto che dall’altro lato della recinzione c’è appunto il parcheggio, inaugurato a dicembre 2015 e gestito da Metropark, ennesima società delle Ferrovie. Circa 800 metri quadri a fronte di un’area di oltre 3.000. Ospita 130 posti auto, decisamente molto quotati dai pendolari. E il punto della vicenda sta proprio qui: cedere quella striscia di terreno vuol dire rinunciare a una trentina di posti auto. Un sacrificio che Sistemi Urbani pare aver quantificato in prima battuta in una somma intorno ai 300 mila euro. Ovviamente rimandata al mittente dalla controparte. Teb in primis, ma anche Comune, con i parlamentari leghisti in azione a Roma. In aula, ma anche dalle Ferrovie.

Alla fine, dopo una trattativa non facile, pare che l’intesa sia stata trovata. E per una somma decisamente inferiore. Molto inferiore. Si vocifera di 30 mila euro, cifra assai conveniente, giustificata però dall’interesse pubblico dell’operazione. Decisamente prevalente, considerando che la T1 trasporta nei giorni feriali scolastici oltre 13 mila persone. Dopo un pressing a tutto campo a tratti asfissiante, le Ferrovie avrebbero ceduto. Non a costo zero, ovviamente. Oltre ai 30 mila euro (che pagherà Teb) otterranno una quarantina di posti auto a riequilibrare l’offerta iniziale: verranno ricavati all’estremità dell’attuale area di sosta.

Questo l’accordo raggiunto sulla carta, che attende ancora l’ufficializzazione, anche se dietro le quinte tutti lo danno praticamente per fatto. A questo punto la palla resta però nel campo delle Ferrovie che dovranno pigiare sull’acceleratore per chiudere al più presto il passaggio (operazione meramente notarile) di cessione dell’area. E Teb ha parecchia fretta: l’obiettivo non dichiarato sarebbe quello di poter lavorare sull’area già nella prossima estate, cosi da avviare il potenziamento delle corse con il nuovo orario invernale. In pratica con l’avvio dell’anno scolastico 2020-21. Un obiettivo non facile ma tecnicamente a portata di mano se ognuno farà la propria parte. Di suo l’intervento non è particolarmente complicato: un semplice marciapiede attrezzato sull’area dell’attuale parcheggio. Roba da poche settimane di lavoro, ma quando ci sono di mezzo colossi pubblici come le Ferrovie tutto tende a dilatarsi in forme e modi imprevedibili.

Di certo per Teb sarebbe un’ulteriore occasione di crescita del servizio: il 2019 si è chiuso con un nuovo segno positivo e 3 milioni 825 mila passeggeri. Dato non definitivo e suscettibile di ritocchi all’insù. Quei pochi metri di banchina potrebbero rappresentare un nuovo salto di qualità: roba da salire al volo in carrozza.

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