Treno per Orio, colpo d’acceleratore: riparte l’iter per il progetto definitivo

Infrastrutture La commissaria straordinaria ha (ri)dato avvio all’iter autorizzativo per il nuovo progetto definitivo. Le osservazioni degli enti interessati a questa versione dovranno pervenire a metà settembre, poi l’approvazione.

Vera Fiorani, amministratrice delegata di Rfi e commissaria straordinaria del treno per Orio, ha (ri)dato «avvio all’iter autorizzativo del progetto definitivo del collegamento ferroviario Bergamo-Orio al Serio modificato per recepire le integrazioni richieste dal Mite (il ministero della Transizione ecologica, fu Ambiente - ndr) e dal ministero della Cultura». Lo si legge nella comunicazione inviata lo scorso 19 luglio da Rfi agli enti coinvolti: ministeri vari, Regione, Provincia, Comune di Bergamo e Orio al Serio, tra gli altri.

Cosa succede ora? Come si evince dall’ordinanza numero 6 della stessa commissaria, «per il rilascio dei pareri/determinazioni sul progetto definitivo, fermo restando le prerogative dei ministeri della Transizione ecologica e della Cultura, si assegna il termine di 60 giorni» dalla ricezione del progetto. In sostanza entro metà settembre, giorno più giorno meno: l’ordinanza è stata firmata il 15 luglio.

L’approvazione del progetto «da parte della commissaria straordinaria, d’intesa con il presidente della Regione, sostituisce, a ogni effetto di legge, ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio e la prosecuzione dei lavori», si legge nella comunicazione di Rfi. Fatta eccezione «per quelle relative alla tutela ambientale e di beni culturali e paesaggistici, per i quali il termine d’adozione dell’autorizzazione, visto o nulla osta, è fissato nella misura di 60 giorni dalla ricezione del progetto, decorso il quale, ove l’autorità competente non si sia pronunciata, detti atti s’intendono rilasciati». In sostanza, se i ministeri non dicono la loro il silenzio va interpretato come assenso. Attenzione, è la seconda volta che la Fiorani dà il via all’iter autorizzativo del progetto: la prima era stata il 23 dicembre 2021 con tanto di convocazione della Conferenza di servizi a gennaio, procedura poi chiusa lo scorso 8 aprile, quando si è preso atto della necessità «di apportare modifiche sostanziali al progetto».

Le richieste di Comune e Regione

E qui c’è un passaggio interessante nella comunicazione di Rfi: «Il Mite ha richiesto integrazioni alla documentazione presentata nell’ambito della Via (Valutazione d’impatto ambientale, ndr) allegando il parere del ministero della Cultura». Che chiedeva un seminterramento del tratto in scavalco a via Lunga, inizialmente previsto in viadotto. Il Mite ha così chiesto a Rfi «di valutare una soluzione altimetrica del percorso che preveda un sostanziale sviluppo a raso nella tratta intercorrente tra il punto di svio dell’attuale linea Bergamo-Brescia e l’interramento in sottopasso dell’asse interurbano». Tale soluzione alternativa «dovrà prevedere anche una diversa viabilità locale per garantire il collegamento di Boccaleone». In sostanza il Mite e Rfi hanno avallato da subito le richieste avanzate da Palafrizzoni e Regione, entrambe contrarie all’ipotesi del viadotto su via Lunga: il 4 maggio la stessa Rfi ha inviato ai ministeri «la variante progettuale a raso della zona di via Lunga in luogo dell’interramento richiesto dal ministero della Cultura, per la conseguente valutazione della stessa nell’ambito del procedimento di Via», si legge.

L’incognita del Pnrr

Le osservazioni alla Via sul progetto ripubblicato da Rfi andavano presentate entro il 18 giugno: sul sito del Mite ora si legge che il parere della Ctvia (Commissione tecnica Via) è già stato emesso e che si è in attesa di quello del ministero dei Beni culturali. Considerando però che poco meno di due settimane fa la Fiorani ha riavviato l’iter per l’approvazione del progetto, appare difficile pensare a un parere negativo sulla Via della nuova versione del progetto definitivo. Tra le altre cose il parere della Ctvia era atteso entro 60 giorni dal termine della presentazione delle osservazioni, ma a pare arrivato pure prima. Nella sua ordinanza, la Fiorani (destinataria di un’interpellanza del parlamentare di Europa Verde Devis Dori in merito a una presunta incompatibilità dei ruoli di ad di Rfi e commissaria straordinaria che a Camere sciolte difficilmente avrà risposta...) ricorda che l’opera è inserita nel Pnrr e anche nell’aggiornamento 2020-21 del Contratto di programma 2017-2021 di Rfi per un importo di 170 milioni di euro.

La decisione di mettere il treno per Orio, opera già prevista per le Olimpiadi invernali del 2026, anche nel Pnrr era stata presa per poter contare su procedure semplificate e tempi certi, anche se le elezioni alle porte sollevano più di un’incertezza a riguardo. Nella nuova versione del progetto, oltre all’ assetto della zona di via Lunga con relativa viabilità, si fa riferimento anche al nuovo sottopasso pedonale di via Pizzo Recastello (in luogo del passaggio a livello destinato alla soppressione) «dotato di scale con scivolo per bici e ascensori» e anche al nuovo collegamento tra la Fiera e via Rovelli. Ma ora la palla torna a Comune, Provincia, Regione ed enti territoriali interessati: c’è tempo fino a metà settembre per le ultime osservazioni. Dopo si corre verso l’approvazione del progetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA