Un viaggio-ricerca in mare per studiare
la demenza negli anziani

Il progetto Un gruppo di anziani, studenti dell’Università di Bergamo e ricercatori viaggerà a bordo di un brigantino da Livorno a La Spezia.

Una nave con le vele spiegate e un viaggio alla scoperta di qualcosa di nuovo: lenire la demenza attraverso la navigazione. È l’essenza del progetto che coinvolge l’Università degli Studi di Bergamo, l’associazione InsiemeATe, il centro di ricerca Ier (Innovative Elder Research) e la fondazione Tender to Nave Italia: dal 6 al 10 settembre, 6-8 anziani con demenza navigheranno tra Livorno e La Spezia insieme a 6-8 studenti del corso di Scienze dell’educazione a bordo della Nave Italia, il brigantino più grande al mondo.

Gli obiettivi della ricerca

«Si tratta di un progetto per cercare di costruire una nuova traiettoria di possibilità per noi e per le persone con demenza – spiega Francesca Morganti, professoressa associata di Psicologia e delegata del rettore al Pubblic Engagement –. L’Università esce dalle mura accademiche e si mette in gioco con le proprie competenze. Il progetto vedrà protagonisti educatori formati nella nostra Università, insieme ai ricercatori di Ier e di InsiemeATe: l’obiettivo è mettere in pratica attività educative che abbiano come tema centrale il mare e la navigazione, condurre una ricerca sul beneficio dell’esperienza e crescere nell’inclusione di persone con demenza».

«Vogliamo sfatare il mito che il malato con decadimento cognitivo non debba fare più niente»

«Vogliamo sfatare il mito che il malato con decadimento cognitivo non debba fare più niente – sottolinea Paola Brignoli, presidente di Ier e direttrice di InsiemeATe –. Ci occupiamo da più di vent’anni di assistenza domiciliare: il nostro obiettivo è portare benessere all’interno della casa, col domicilio come ambiente di qualità per invecchiare e ritrovare autonomia».

Un viaggio contro i pregiudizi

La fondazione Tender to Nave Italia nasce nel 2007 per l’impegno dello Yacth club italiano e della Marina militare, «con una missione – spiega il project manager Marco Gagliani –: combattere le forme di pregiudizio addossate alle persone in situazioni di difficoltà, disabilità o disagio sociale. In questo viaggio si lavora sulla fase pre-imbarco, sul viaggio e sulla rielaborazione post-esperienza». Su un brigantino da 61 metri anziani ed educatori saranno impegnati per quasi una settimana in attività ludiche, di conoscenza reciproca e di supporto all’autonomia: partecipando alla vita della nave (a bordo ci saranno 21 militari della Marina), si sperimenterà un modo nuovo di convivere con la demenza.

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