Byanca al debutto: elettronica e synth con «Fumo Passivo»

Ne leggeva e rileggeva i versi già nel 2019, ma la pandemia ne ha rallentato la produzione. «Fumo Passivo» è il primo singolo della ventiquattrenne Bianca Laganà, in arte Byanca («perché mi piace avere un’incognita»).

Nipote di Pier Giorgio Locatelli, storico collaboratore de «L’Eco di Bergamo» morto nel 2004, Byanca ama tutto ciò che è cultura e creatività: il teatro, il cinema, i gioielli homemade. E, naturalmente, il canto. «Sono sempre stata timida e chiusa ma, paradossalmente, quando canto mi trasformo». Dopo aver preso lezioni di canto fin dalle scuole medie con il Maestro Giovanni Guerini del Cdpm, nel 2019 Byanca si è accorta che lo studio della tecnica e l’esecuzione di cover non le bastavano più. Ha cominciato a scrivere canzoni sue.

«Fumo Passivo» è il brano d’apertura di un ep di quattro canzoni registrato per metà a febbraio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia, e per l’altra metà nel febbraio 2021, nello studio Reparto Elettroacustica di Ardesio. Concept dell’album è il fumo, metafora di tutti quegli eventi e quelle situazioni che da bambini e adolescenti tendono a scivolarci addosso, quasi intangibili, ma con cui prima o poi a ciascuno toccherà fare i conti. Il fumo passivo di cui canta Byanca, tra note elettroniche e synth, non è necessariamente fatto di traumi o tragedie. «Il fumo è il passato che respiriamo e che influisce sul nostro futuro. Ognuno ha il suo fumo e ognuno lo elabora in modo diverso. C’è chi riesce a buttarlo fuori subito, c’è chi si accorge a quarant’anni di avere un po’ di tosse».

Byanca, che solitamente abbozza testi sul treno, ha scritto «Fumo Passivo» dopo un litigio con persone care. La musica è stata per lei uno sfogo, oltre che una via per comprendere sé stessa. Protagonista del videoclip della canzone, diretto circa un anno e mezzo fa da Lorenzo Bombara (Nanook-Produzioni Audiovisive), non è però Byanca, ma Giorgio, fratello minore dell’artista. Sguardo in camera, espressione indefinita, Giorgio viene colto in primo piano, mentre sullo sfondo scorrono velocizzate scene di vita quotidiana (la scuola, le cene in famiglia, le partite di basket). «Vedo nella figura di mio fratello, che nel frattempo è cresciuto, ha tredici anni, la me adolescente. Vedo la Bianca degli anni in cui senti tutto questo fumo passivo e cominci a elaborarlo. Mi piace essere rappresentata da mio fratello e vorrei il suo volto anche nei prossimi video». Il secondo inedito di Byanca sarà rilasciato a novembre.

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