«Simon si stava trasferendo a Ghisalba»
Tra un mese sarebbe diventato papà

Simon Turri colpito da una scarica di 380 volt mentre stava collegando il suo caravan a una centralina. Discendente di una famiglia di giostrai, da Monza aveva appena raggiunto i suoceri nell’area fiere del paese.

Sarebbe diventato papà per la prima volta il prossimo mese, condividendo con la giovane moglie la gioia dell’attesa, mercoledì pomeriggio tragicamente annientata da una scarica elettrica da 380 volt, che lo ha colpito senza lasciargli scampo, mentre allestiva il suo caravan nell’area giostre di Ghisalba.

Simon Turri aveva 28 anni ed era un esercente di spettacoli viaggianti, così come il padre, il nonno e il bisnonno: con la moglie Sue Ellen Grisetti stava attraversando un periodo particolarmente felice, aspettando la nascita del primo figlio che avverrà il prossimo mese. Proprio per prepararsi al lieto evento, i due avevano deciso di trasferirsi da Monza, dove Turri gestiva una giostrina per bambini, a Ghisalba, per raggiungere in caravan i genitori di lei che ancora stanziano nel campo confinante con l’area fiere del paese. Qui la famiglia Grisetti aveva aperto le proprie attrazioni dall’8 al 16 agosto, in concomitanza con la festa della Madonna della consolazione. Il giovane è arrivato nell’ampio terreno, ancora occupato con regolare permesso da altri esercenti di spettacoli viaggianti, nella tarda mattinata di ieri. Un arrivo ben accolto dai presenti, come spiega il cugino Floriano Turri: «Simon e Sue Ellen avevano deciso di trasferirsi temporaneamente a Ghisalba nel periodo conclusivo della gravidanza, proprio per avere vicini i genitori di lei, come è nella nostra tradizione. Qui nella Bergamasca avrebbero fatto nascere il loro primogenito – spiega il parente –. Siamo però in un attimo passati dalla gioia alla tragedia. Simon non vedeva l’ora di diventare papà e tutti noi per questo eravamo felici, perché siamo una grande famiglia, invece eccoci qui a disperarci per la perdita un bravissimo ragazzo».

Mercoledì, dopo avere pranzato, Simon Turri poco dopo le 13 ha iniziato le operazioni di allacciamento della corrente elettrica al suo caravan, trainato da un furgone Iveco e posizionato accanto a quello dei parenti. Un’operazione banale, fatta e rifatta più volte, ma che ieri ha riservato un tragico epilogo.

I carabinieri della stazione di Martinengo, giunti con una pattuglia sul posto insieme ai colleghi del Radiomobile di Treviglio, si sono occupati del caso per fare chiarezza sull’accaduto. Stando a quanto riferito dal cugino, sembra che Simon stesse predisponendo l’alimentazione elettrica, utilizzando un cavo già collegato a una centralina generale situata a un centinaio di metri, lungo il marciapiede di via Borsellino. D’un tratto però, per cause ancora da accertare, l’uomo è stato colpito da una scarica elettrica da 380 volt che lo ha fulminato. Una morte avvenuta davanti agli occhi di alcuni giostrai che subito hanno prestato soccorso al giovane rimasto immobile a terra. Tra di loro Angelo Ballarini, rappresentante sindacale regionale degli esercenti di spettacoli viaggianti, presente perché in visita alla figlia: «Ho cercato di rianimare Simon che non dava segni di vita, così come ha fatto un suo parente, ma capivamo che le speranze erano minime». Intanto la disperazione si faceva largo tra i presenti, alcuni dei quali hanno raggiunto la strada fermando una pattuglia della polizia locale in transito. Una dei due agenti si è subito precipitato nel punto dove Simon Turri giaceva: ha praticato ripetutamente il massaggio cardiaco, ma purtroppo senza successo. Anche il personale dell’automedica e dell’ambulanza, arrivato in soccorso poco dopo, ha tentato invano di riportare in vita Simon Turri, per il quale non c’è stato nulla da fare. Per mettere in sicurezza la zona sono intervenuti due tecnici e altrettante squadre dei vigili del fuoco, provenienti dal distaccamento di Romano e dal comando provinciale. Sul posto anche il sindaco Gianluigi Conti e la vicesindaco Bruna Sassi. I cavi utilizzati dal giovane sono stati posti sotto sequestro e il magistrato ha rilasciato il nullaosta alla sepoltura.

Il corpo di Simon Turri è stato infine accompagnato nella sua casa di Monza, in via Vignola, in attesa del funerale che dovrebbe essere celebrato domani pomeriggio, cui seguirà la tumulazione nel cimitero di Parabiago, in provincia di Milano

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